Lo studio della dinamica e dei responsabili del biodeterioramento batterico delle pergamene antiche è una nuova frontiera della ricerca biologica. Il gruppo di ricerca dell’Università di Tor Vergata che si occupa di questo argomento ha appena pubblicato un nuovo lavoro su Frontiers in Microbiology (https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmicb.2019.02459/full), che dimostra come la materia prima – cioè le pelli grezze – sia soggetta agli attacchi microbici che poi determinano il biodeterioramento nei prodotti finali. Infatti, anche nelle attuali pelli grezze si trovano tracce della colonizzazione biologica da parte di microrganismi alofili, che determinano tracce evidenti anche nelle pelli conciate al cromo: infatti le pelli conciate presentano spesso macchie rosse isolate o coalescenti, note come red heat deterioration, analoghe alle purple spot delle pergamene. In questo lavoro sono stati inequivocabilmente identificati i responsabili del biodeterioramento (Archaea alofili), la dinamica di colonizzazione (una successione eterotrofa), gli effetti sull’integrità della struttura di collagene dei processi produttivi, così come il vettore responsabile dell’introduzione dei biodeteriogeni nelle pelli e nelle pergamene … il sale marino!
Il lavoro è frutto della collaborazione con altri due Dipartimenti di Tor Vergata (Ingegneria Industriale e Chimica), con l’Archivio Segreto Vaticano e con il Polo Tecnologico Conciario (Po.Te.Co. s.c.r.l.) ed è parte di un progetto di Dottorato in Biologia Evolutiva ed Ecologia dal titolo cum grano salis.
Università di Tor Vergata