la repubblica.it – 11/3/2016, s. iannacone
Un’équipe di scienziati del Kyoto Institute of Technology e di altri istituti di ricerca giapponesi, infatti, ha appena isolato una specie di batterio, Ideonella sakaiensis, in grado di “divorare” la plastica, utilizzandola come fonte di sostentamento e crescita, mediante l’azione chimica di soli due enzimi. I dettagli della scoperta sono stati appena pubblicati su Science. [...] [i ricercatori] guidati da Shosuke Yoshida, hanno identificato i due enzimi chiave nella reazione di idrolisi (cioè di rottura, decomposizione) della plastica, descrivendo in dettaglio il processo. Il primo si chiama, molto banalmente, PETase, ed è secreto dal batterio quando questi aderisce alle superfici plastiche. Il secondo si chiama MHET idrolase, ed è quello responsabile della rottura delle catene di PET in molecole più piccole e “innocue”, l’acido tereftalico e il glicole etilenico. … http://www.repubblica.it/scienze/2016/03/11/news/batterio_plastica-135233173/?ref=HRERO-1
http://science.sciencemag.org/content/351/6278/1154
http://science.sciencemag.org/content/351/6278/1196
Università di Tor Vergata