r-ALZHEIMER-medium

huffington post.it, 03/01/2017 – Luigi De Gennaro (Psicofisiologo, esperto di disturbi del sonno)
… un sonno di “peggiore qualità”, con una minore attività lenta dell’Eeg è correlata a un maggiore accumulo di β-amiloide nelle aree prefrontali del cervello. Anticipando questa nuova stagione di speranze per la malattia di Alzheimer, abbiamo intrapreso alcuni anni fa il più ampio progetto mai eseguito sullo studio del sonno nei pazienti Alzheimer e di coloro che soffrono di Mild Cognitive Impairment.
I primi risultati prendono in considerazione proprio il riscontro di una relazione tra deposizione di β-amiloide e attività lenta del sonno. Il 3 gennaio abbiamo pubblicato sulla rivista Scientific Reports del gruppo editoriale Nature uno studio in cui dimostriamo in maniera molto chiara come su specifiche aree della corteccia cerebrale (le stesse maggiormente interessate al processo neurodegenerativo) si osservi un drastico dimezzamento dei complessi K del sonno. … http://www.huffingtonpost.it/luigi-de-gennaro/dalla-ricerca-sul-sonno-una-speranza-per-la-malattia-di-alzheimer_b_13927598.html?utm_hp_ref=salute
http://www.nature.com/articles/srep39688