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la repubblica.it, 3/2/2017, e. vitaliano
Uno studio su pesci e roditori ha svelato che c’è attività anche molte ore dopo il trapasso. Una scoperta che potrebbe migliorare i trapianti d’organo negli esseri umani.
… si tratta di alcune cellule che dopo il decesso rimangono attive per ore ed ore e proseguono nel loro lavoro. Una scoperta operata da un team dell’University of Washington a Seattle, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista Open Biology e che suggerisce come la morte di un organismo segua un andamento graduale.[...] Il gruppo di studiosi che comprende, tra gli altri, Alex Pozhitkov e Peter Noble, ha utilizzato per la ricerca dei pesci (zebrafish) e dei roditori, ma il team crede che le osservazioni possano essere estese a tutti gli esseri viventi, compreso l’uomo. Così è stato scoperto che il processo conosciuto come trascrizione dei geni (la formazione di RNA a partire da DNA) associato al sistema immunitario, o allo stress, o alle infiammazioni, o al cancro ha subito un incremento. Non solo. E’ aumentata anche la trascrizione collegata allo sviluppo embrionale, come se avvenisse un ritorno proprio alle fasi dello sviluppo. … http://www.repubblica.it/scienze/2017/02/03/news/alcue_cellule_sopravvivono_dopo_il_decesso_e_il_crepuscolo_della_morte_-157511635/
http://rsob.royalsocietypublishing.org/content/7/1/160267