La nostra percezione del rischio di estinzione è inadeguata rispetto agli effetti reali. È questa la conclusione di uno studio appena pubblicato su Pnas. Secondo il team di ricercatori, infatti, la nostra percezione del rischio di estinzione che corrono molte specie animali e vegetali è inadeguata rispetto agli effetti reali delle nostre attività socio-economiche. Attività che stanno accelerando, rispetto al passato, l’inquinamento dell’aria e il cambiamento climatico causando, di conseguenza, la distruzione di diversi habitat. [...]
I ricercatori hanno analizzato lo stato di conservazione di diverse specie animali e vegetali inserite nelle Red List ( http://www.iucnredlist.org/ )delle specie in via di estinzione, tra cui rettili, libellule, pesci e cavallette, di 22 Paesi europei. In media, il 20-40% delle specie esaminate corre un rischio medio-alto di estinzione. [...]
Secondo uno studio pubblicato su Ecology Letters ( http://www.iucnredlist.org/) e condotto all’Università di Leeds, però, quando si verificano cambiamenti drastici nell’ambiente o nelle caratteristiche di una popolazione, l’evoluzione prende il sopravvento per garantire sopravvivenza alla specie che, in una manciata di generazioni, si evolve per non soccombere alla minaccia rappresentata, per esempio, dai cambiamenti climatici o da attività umane.
http://www.corriere.it/ambiente/13_aprile_29/biodiversita-rischio-maggiore-stime_8482d50c-a907-11e2-bb65-9049b229b028.shtml
Università di Tor Vergata