La Stampa – 12/11/2013
A San Diego il congresso annuale della Society for Neuroscience: stimolare l’immaginazione, sognare a occhi aperti, spegnere i telefoni: così si sviluppa la creatività sin dall’infanzia
PAOLO MASTROLILLI – INVIATO A NEW YORK

Antonio Damasio, direttore del Brain and Creativity Institute alla University of Sothenr California, ha spiegato che «la creatività è un processo, non un luogo». Si riferiva al fatto che nel nostro cervello ci sono luoghi deputati a compiere azioni specifiche, tipo muovere un dito o riconoscere una faccia, ma non esiste un posto che funge da fonte delle idee originali. Lo sviluppo di queste idee richiede un processo, che coinvolge varie parti, e può essere favorito dall’allenamento. Ancora più netta la posizione di Shelley Carson dell’università di Harvard, autrice del libro “Your Creative Brain”: «Il cervello è una macchina della creatività. Devi solo trovare il modo migliore di manipolare il tuo software, per farlo funzionare bene». …

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