la stampa.it – tuttoscienze - 24/03/2014
… un nuovo studio descritto su Cell Reports. [...] La ricerca, condotta da Claudio Soto della University of Texas Medical School, offre la speranza che si possa a breve diagnosticare e trattare l’Alzheimer prima che si spinga troppo avanti, danneggiando profondamente il cervello.
«Gli scienziati tendono a pensare che le placche amiloidi siano il vero problema del morbo di Alzheimer» ha spiegato Soto «ma adesso appare chiaro che non sono gli aggregati i principali colpevoli ma i loro precursori, gli oligomeri solubili di beta-amiloide, molecole cruciali che costituiscono il marker più affidabile per effettuare una diagnosi precoce della malattia e che circolano per anni, se non decenni, nel corpo prima che si presentino i sintomi cognitivi». La tecnologia che rileva le proteine mal ripiegate è la PMCA (protein misfolding cyclic amplification) che amplifica le proteine anomale e le spezza in parti più piccole per poi miscelarle con proteine normali:[...] http://www.lastampa.it/2014/03/24/scienza/una-diagnosi-precoce-dellalzheimer-dallanalisi-del-fluido-spinale-UiyB28LAf11Vk5dCiJKhKP/pagina.html
Università di Tor Vergata