la stampa.it – tuttoscienze, 19/11/2014, g. beccaria
La ricercatrice della Fondazione Isi: si fa il gioco del virus, che si moltiplica in Africa
[...] È il momento di ribaltare la prospettiva di fronte a Ebola e colpirlo – adesso – nelle comunità dove ha già infettato oltre 10 mila africani, soprattutto in Guinea, Liberia, Sierra Leone e Mali. [...] È una questione matematica e l’allarme si affronta anche attraverso gli strumenti del Big Data. L’ha spiegato mercoledì scorso Vittoria Colizza al «Better Decisions Forum» di Roma, l’evento organizzato dalla società Iconsulting e dedicato a un tema sempre più «virale» (proprio in stile Ebola): come si generano decisioni che coinvolgono le esistenze di milioni di individui, «elaborando sulla base di gigantesche masse di dati – dice il responsabile innovazione Piergiorgio Grossi – la strategia migliore». Fisico di formazione, ricercatrice alla Fondazione Isi di Torino e all’Inserm di Parigi (il centro dedicato alla scienza della complessità e l’altro focalizzato sulla salute pubblica), Colizza ha guidato un team internazionale [...] «Le restrizioni decise da molti Paesi, in realtà, hanno avuto conseguenze diverse rispetto alle attese». La riduzione dei contagi si è fermata sulla soglia del 60% e in compenso i blocchi sulle reti di comunicazione hanno avuto contraccolpi seri per diverse aree dell’Africa: strangolando il flusso di medicinali e personale specializzato, hanno aggravato la crisi. Ed Ebola si è rafforzato. Mentre l’Onu e l’Oms chiedevano un’inversione di tendenza, i rivoli dell’infezione hanno continuato a scorrere.[...] http://www.lastampa.it/2014/11/19/scienza/tuttoscienze/frontiere-chiuse-contro-ebola-il-big-data-svela-che-unerrore-u6QdundG95pSke4jsbNQEO/pagina.html