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la stampa.it, 6/10/2017 – p. russo

… Nel 2050 i batteri resistenti agli antibiotici uccideranno una persona ogni tre secondi, mietendo nel mondo 10 milioni di vittime. La resistenza all’antibiotico, indotta da un uso eccessivo e inappropriato di questi farmaci, è oramai una minaccia globale, che mette a repentaglio decenni di scoperte scientifiche. Così dopo le linee guida europee per un uso appropriato degli antibiotici il nostro Ministero della salute ha rotto gli indugi presentando un “Piano nazionale di contrasto all’antimicrobico-resistenza” che è ora al vaglio della Conferenza delle Regioni.
Gli obiettivi sono ambiziosi: ridurre del 10% il consumo degli antibiotici acquistati in farmacia, del 5% quelli dispensati in ospedale e ben del 30% quelli a uso veterinario, per interrompere quella catena che dagli allevamenti senza saperlo ci fa ingerire antibiotici quando siamo a tavola.
Ma importante sarà anche l’attività di sorveglianza dei super-batteri resistenti alle cure farmacologiche, con un sistema di allerta per le segnalazione di nuovi casi e laboratori di riferimento per la caratterizzazione molecolare dei batteri isolati. [...] oggi le infezioni batteriche multiresistenti in Italia sono oltre 280mila e si stima provochino tra i 4.500 e i 7.000 decessi. Ma i casi notificati e riportati dall’ultimo Rapporto Istisan dell’Istituto superiore di sanità (Iss) sono appena 5.331. Pur se sottonotificati i dati raccolti dall’Iss fornisono però un’idea su dove la minaccia è più incombente: la stragrande maggioranza dei casi è rilevata in ospedale e meno di un decimo a domicilio. Riguardo le Regioni, quella con più casi è il Lazio (946), seguito dal Piemonte (730), la Lombardia (657), l’Emilia Romagna (604) e la Liguria (597). Resta il fatto che l’Italia in fatto di antibiotico resistenze è la maglia nera d’Europa. Basta leggere le tabelle contenute nel Piano per scoprire da noi la klebsiella pneumoniae, responsabile di non pochi decessi tra i pazienti ospedalizzati è resistente alle terapie in oltre il 55% dei casi, quando la media europea è del 30,3%. Anche l’escherichia coli, causa di fastidiose infezioni alle vie urinarie, in Italia è resistente alle cefalosporine nel 30,1% dei casi, contro una media Ue del 13,1. E così via, fino ad arrivare al pericoloso Acinetobacter, anch’esso diffuso soprattutto in ambiente ospedaliero e indicato dall’Oms come uno dei 10 batteri più pericolosi per l’uomo, che in Italia resiste alle terapie antibiotiche di ultima generazione addirittura nel 78,3% dei casi. Infezioni inattaccabili dai farmaci che colpiscono quasi al 10% dei pazienti italiani, ma che rappresentano una minaccia anche per la nostra economia, visto che le infezioni da super batteri resistenti agli antibiotici in Europa causano 2,5 milioni di giornate di ricovero e un costo di 1,5 miliardi di euro. Dati rivelati in un recente summit di esperti al Ministero della salute, dove la professoressa Silvia Angeletti, ricercatrice e responsabile del laboratorio di analisi del Policlinico dell’Università Campus Bio-Medico di Roma ha sintetizzato le 4 azioni fondamentali per arginare il fenomeno: … http://www.lastampa.it/2017/10/06/italia/cronache/troppi-antibiotici-al-via-il-piano-per-ridurre-i-consumi-88jtGHDlhx3kicxDSIjTLL/pagina.html