le scienze.it, 16/11/2017 – (L’originale di questo articolo è stato pubblicato su Nature il 16 novembre 2017. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze.)
Adamo ed Eva, una coppia di topi neri, vissero per meno di due anni e non lasciarono mai la loro casa al Jackson Laboratory (JAX) di Bar Harbor, nel Maine. Ma da quando furono fatti accoppiare, nel 2005, la loro progenie si è diffusa in tutto il mondo: i discendenti viventi della coppia probabilmente sono ora centinaia di migliaia. Fanno parte del ceppo di topi più diffuso e utilizzato nella ricerca biomedica, creato quasi un secolo fa.
Ora i ricercatori del JAX stanno ricostruendo il genoma di Eva nella speranza di comprendere meglio e di compensare le mutazioni naturali che si verificano nei topi di laboratorio nel corso delle generazioni. Questi cambiamenti genetici possono determinare effetti fisiologici imprevisti, in grado di confondere gli esperimenti. I sotto-ceppi dei topi di laboratorio imparentati tra loro possono differire nel gusto per l’alcool o la sensibilità all’insulina, per esempio, e i ricercatori sospettano che queste differenze tra linee murine che si presumevano identiche abbiano ostacolato alcune aree di ricerca.
Gli scienziati che hanno fondato JAX hanno creato la stirpe di Adamo ed Eva, chiamata C57BL/6, nel 1921. Per mantenere i topi il più possibile geneticamente simili, i ricercatori hanno fatto accoppiare ripetutamente fratelli e sorelle per quasi un secolo e venduto la progenie ai clienti in tutto il mondo. Ma questa strategia ha creato un collo di bottiglia genetico … http://www.lescienze.it/news/2017/11/16/news/sequenziamento_genoma_topi_adamo_eva-3756645/
Università di Tor Vergata