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083825039-25ceac1f-17f5-400d-92ea-aef4e3df9e07 le scienze.it, 22/5/2017 Quaranta nuovi geni associati allo sviluppo dell'intelligenza sono stati identificati da un gruppo di ricercatori della Vrije Univeristeit di Amsterdam, del King's College di Londra e di altri centri di ricerca, che firmano un articolo su "Nature Genetics". L'intelligenza ha una significativa componente genetica - che attualmente si stima rappresenti il 54 per cento delle capacità intellettive sviluppate - che però è diffusa su un numero alquanto elevato di geni. Molti di questi geni concorrono alla plasticità sinaptica, ossia alla capacità dei neuroni di creare nuovi contatti con neuroni vicini e/o di eliminare i contatti inutili o ridondanti. Tuttavia, osservano i ricercatori, questi geni sono coinvolti in numerosi altri processi cellulari, dalla regolazione dei processi metabolici e di sviluppo cellulare fino ai meccanismi di apoptosi, il processo che porta un cellula a "suicidarsi" quando ha subito danni troppo gravi o una mutazione potenzialmente pericolosa. Inoltre, un numero significativo di questi geni è risultato molto sensibile a fattori epigenetici, vale dire a fattori che influiscono sul livello di espressione di un gene. ... http://www.lescienze.it/news/2017/05/22/news/intelligenza_nuovi_geni_sviluppo_cellulare-3535190/ https://www.nature.com/ng/journal/vaop/ncurrent/full/ng.3869.html
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insects_main radiotrescienza 22/5/2017 Un tempo i moscerini si schiacciavano a decine sui nostri parabrezza. Vedere una lucciola non era un evento eccezionale, e i giardini erano pieni di farfalle anche in città. Non è lo sfogo di un anziano nostalgico, ma un’esperienza supportata anche dai dati scientifici. Le ricerche fotografano un calo indiscutibile del numero di insetti sul nostro pianeta. Con quali conseguenze? Ne parliamo con Alberto Zilli, entomologo al Museo di Storia Naturale di Londra. Proprio di insetti parla Sei zampe e poco più (Topipittori, 2016), uno dei titoli di PIccoli Naturalisti Osservatori, consacrata migliore collana di divulgazione dal Premio Andersen 2017. Lo sfogliamo con Martina Russo, della redazione di Andersen. Where have all the insects gone?, da Science http://www.sciencemag.org/news/2017/05/where-have-all-insects-gone Il premio Andersen http://www.premioandersen.it/edizione2012/il-premio/
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181145466-008b28a8-c1fc-409c-bb9e-2b19e8de87ec   le scienze.it, 19/5/2017 - Amy Maxmen/Nature Due gruppi di ricerca sono riusciti a ottenere in laboratorio cellule staminali progenitrici di tutte le cellule del sangue, un obiettivo finora sfuggito ad anni di studi, che offre una speranza ulteriore a persone con malattie del sangue [...] Un gruppo diretto dal biologo di cellule staminali George Daley del Boston Children's Hospital, in Massachusetts, ha creato cellule umane che agiscono come cellule staminali del sangue, anche se non sono identiche a quelle che si trovano in natura. Un secondo gruppo, guidato dal biologo di cellule staminali Shahin Rafii del Weill Cornell Medical College, a New York, ha trasformato cellule mature di topi in cellule staminali del sangue completamente sviluppate. ... http://www.lescienze.it/news/2017/05/19/news/staminali_ematopoietiche_laboratorio_indotte_topi-3533844/ http://www.nature.com/news/lab-grown-blood-stem-cells-produced-at-last-1.22000  
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le scienze.it, 16/5/2017 In tutto il mondo, la capacità di alcuni ceppi di batteri di resistere ad alcuni trattamenti antibiotici – e a tutti nel peggiore dei casi – sta diventando un problema sanitario sempre più serio, in particolare negli ospedali, dove si calcola che il 5 per cento circa dei ricoverati affronti un'infezione contratta all'interno della struttura. Alcuni microbiologi e genetisti stanno ora cercando di capire da dove abbiano avuto origine questi superbatteri che sembrano sopravvivere a qualunque condizione ostile. E nel caso del genere batterico degli enterococchi, molti dei quali hanno una notevole resistenza a diversi farmaci antibiotici, questa ricerca sta dando i suoi frutti: sulla rivista “Cell”, i ricercatori del Broad Institute del Massachusetts Institute of Technology e della Harvard University guidati da Michael Gilmore riferiscono di aver scoperto un loro antico antenato, vissuto circa 450 milioni di anni fa, che può essere considerato il progenitore di tutta la famiglia. ... http://www.lescienze.it/news/2017/05/16/news/antenato_enterococchi_resistenza_antibiotica-3527566/ http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0092867417304786