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images La stampa.it -6/5/2016 [...] Lo studio è stato condotto fra Stati Uniti e Germania, con il coordinamento di Università di Bonn e Centro tedesco per lo studio delle malattie neurodegenerative (Dzne), in collaborazione con le università californiane di Palo Alto e Los Angeles. I ricercatori hanno studiato la struttura del cervello chiamata ippocampo, in cui è localizzata la centralina della memoria. [...] A mettere ordine si danno da fare le cellule nervose dell’ippocampo, chiamate astrociti. Rispondono ai comandi che arrivano da una sostanza specializzata nel favorire la comunicazione tra le cellule nervose, un neurotrasmettitore chiamato acetilcolina. Lo stesso neurotrasmettitore che sembra essere “fuori uso” nelle persone colpite dall’Alzheimer.Per anni si è pensato che l’acetilcolina avesse solo il compito di mettere in ordine le nuove informazioni in arrivo. http://www.lastampa.it/2016/05/06/scienza/individuato-nel-cervello-larchivista-della-memoria-7QnBgclGARTg0CRJLmsIqL/pagina.html http://www.cell.com/neuron/fulltext/S0896-6273(16)30061-7 la reupplica.it - 6/5/2016 http://www.repubblica.it/scienze/2016/05/05/news/trovato_nel_cervello_l_archivista_della_memoria-139165797/
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nature17654-f1     le scienze.it - 5/5/2016 L'aumento delle dimensioni del cervello che caratterizza gli esseri umani è strettamente legato a un aumento del metabolismo basale - la quantità di energia necessaria per mantenere il funzionamento a riposo del corpo, che indica una maggiore attività metabolica degli organi - e a un cambiamento nella destinazione dell'energia prodotta. E' quanto emerge da una ricerca pubblicata da un gruppo internazionale di ricercatori su "Nature". http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature17654.html Sono molte le teorie che hanno cercato di spiegare che cosa abbia permesso l'eccezionale incremento del nostro cervello, il cui fabbisogno energetico è elevatissimo. [...] Herman Pontzer e colleghi sono riusciti a inserire in un quadro unitario queste teorie studiando il problema alla luce del cosiddetto "paradosso energetico" della nostra specie, ... http://www.lescienze.it/news/2016/05/05/news/evoluzione_dimensioni_cervello_uomo_aumento_metabolismo-3078219/
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202612365-6304c7bf-76dd-49ea-bf2e-8847a95d94bc   la repubblica.it, 4/5/2016 - s. iannacone Un risultato record: per la prima volta al mondo, infatti, due équipe indipendenti di ricercatori – la prima della Rockefeller University di New York, la seconda dell’Università di Cambridge, in Inghilterra – sono riuscite a coltivare in vitro embrioni umani per quasi due settimane, [...] Finora, mai nessuno era riuscito a portare gli embrioni oltre il nono giorno di coltura. I dettagli della scoperta sono stati pubblicati, rispettivamente, sulla rivista Nature (in un articolo la cui prima autrice è l’italiana Alessia Deglincerti) e sulla rivista Nature Cell Biology. ... http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature17948.html http://www.nature.com/ncb/journal/vaop/ncurrent/full/ncb3347.html
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122040817-6ada4686-a315-463a-9884-eee902dd4532   le scienze.it - 5/4/2016 Un nuovo meccanismo che permette alle piante di regolare la loro fioritura in risposta a temperature elevate è stato individuato da un gruppo di ricercatori della Monash University a Clayton, in Australia, che firmano un articolo su "Nature Plants". La scoperta potrebbe portare allo sviluppo di una tecnologia che permetta di controllare la risposta fisiologica delle piante ai cambiamenti climatici e mitigarne gli effetti. Un cambiamento nei tempi di fioritura e di crescita delle foglie può infatti provocare degli effetti a catena - dall'impollinazione al cambiamento delle abitudini degli uccelli migratori - che a loro volta si ripercuoterebbero sia sullo stato dell'ambiente naturale, sia sull'ecologia dei campi coltivati. ... http://www.nature.com/articles/nplants201655 http://www.lescienze.it/news/2016/05/04/news/meccanismo_fioritura_anticipata_temperature-3076607/