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23646154_ml-kQB-U107010261227820DC-1024x576@LaStampa.it Gli studi alla Normale: ripartiamo dai meccanismi della memoria la stampa.it - 22/4/2016 tuttoscienze, g. beccaria ... «È un fallimento con più cause», ha spiegato Cattaneo, biofisico di formazione e neuroscienziato alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Il titolo della sua conferenza, nell’ambito del programma «Immersioni virtuali nella scienza», era infatti esplicito: «Perché non abbiamo ancora una cura per l’Alzheimer?». [...] «È un fallimento con molte radici, a cominciare dal fatto che l’Alzheimer insorge anche decenni prima di diventare evidente. Se avessimo strumenti adeguati per una diagnosi precoce, diventerebbe più semplice identificare gli altri processi che scatenano la malattia». [...] «Sappiamo che l’Alzheimer colpisce i meccanismi della memoria e perciò gli “engrammi”, vale a dire le tracce molecolari scolpite nel cervello». Studiare questo processo neuronale potrebbe offrire alcune di quelle chiavi risolutrici che finora sono mancate. [...] Cattaneo si è così concentrato su un «meccanismo a monte della cascata di neurodegenerazione: abbiamo scoperto che l’alterazione in un fattore neurotrofico specifico, la molecola Ngf che fu scoperta da Rita Levi Montalcini, provoca dei danni cerebrali simili a quelli dell’Alzheimer». Le cellule coinvolte per prime, in questo caso, non sono i neuroni, ma altre: gli astrociti e la microglia, abbondanti nel cervello e con un ruolo di supporto proprio alle funzioni neuronali. «La loro degenerazione può essere contrastata con una forma modificata dell’Ngf, da noi chiamata “painless Ngf”: questo fattore protettivo è stato codificato per ridurre alcuni effetti indesiderati, come l’induzione del dolore». Mentre si conducono i primi test, l’obiettivo è arrivare alla sperimentazione sull’uomo. E scalfire finalmente l’enigma Alzheimer. http://www.lastampa.it/2016/04/22/scienza/tuttoscienze/perch-lalzheimer-continua-a-dribblare-qualunque-cura-Xy5cx3IQM1fnzerNX5UeSO/pagina.html
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104957313-b834aac9-e17c-48c8-8658-9033dcbf4385-th le scienze.it, 20/4/2016 Comunicato stampa EFSA. I trattamenti in corso di sperimentazione sugli olivi in Puglia possono ridurre i sintomi della malattia causata dalla Xylella fastidiosa ma non eliminano l'agente patogeno dalle piante infette. http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/4456 Gli esperti di salute delle piante dell'EFSA hanno valutato studi eseguiti in Puglia da due gruppi -  uno dell’Università di Foggia e l’altro del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell'economia agraria (CREA) di Caserta - e hanno anche esaminato trattamenti utilizzati altrove per controllare le infezioni batteriche in piante come l’olivo, gli agrumi, il melo, il pero e la vite. Il gruppo del CREA ha anche riferito di risultati positivi dopo l'utilizzo di un prodotto commerciale contenente zinco, rame e acido citrico  ...  http://www.lescienze.it/news/2016/04/20/news/xylella_trattamenti_sperimentazione_efsa_sintomi-3059352/  
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radiotrescienza 20/4/2016 647 milioni di euro distribuiti a 277 ricercatori di 29 paesi diversi. Di questi 26 sono italiani. Sono i numeri degli advanced grants, assegnati dallo European research council (ERC), che premiano le ricerche di frontiera. Noi ci facciamo raccontare da Annalisa Buffa, matematica e dirigente di ricerca del Cnr, quali possibilità dà un finanziamento di questa portata. Com’è messa l’Italia rispetto agli altri paesi europei? E i 2,5 miliardi in più alla ricerca annunciati dal ministro Giannini bastano a far ripartire la scienza in Italia? Lo chiediamo ad Andrea Bonaccorsi, docente di economia all’università di Pisa e componente del gruppo Research, innovation and science policy experts della Commissione europea, e Giorgio Parisi, fisico teorico all’università di Roma La Sapienza. - See more at: http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-8f060b28-5c81-43ac-b180-f0edda8dc804.html?refresh_ce
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le scienze.it - 19/4/2016 Nel nostro cervello esiste un “sistema di stop” generale, in grado di arrestare temporaneamente non solo i movimenti del nostro corpo, ma anche i processi cognitivi. Il centro di questo sistema è formato da un piccolo e compatto gruppo di neuroni localizzato nei gangli basali, il nucleo subtalamico. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell'Università della California a San Diego e dell'Università di Oxford, che firmano un articolo pubblicato su “Nature Communications”. [...] la scoperta potrà avere ricadute cliniche, permettendo di chiarire alcuni aspetti del disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività o, all'opposto, della malattia di Parkinson. ... http://www.nature.com/ncomms/2016/160418/ncomms11195/full/ncomms11195.html http://www.lescienze.it/news/2016/04/18/news/cervello_sistema_di_stop_motorio_cognitivo-3056387/