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300x1691458141772722Klaus-Enrique_Arcimboldo_MG_10811   radiotrescienza, 17/3/2014 - m. motta ai microfoni Asparagi, lattuga, curcuma. E poi fragole, cereali integrali, legumi, cioccolato. Stando ai risultati di molte ricerche, questi alimenti sembrano avere una funzione protettiva da tumori e malattie cardiovascolari. Contribuendo anche a rallentare i processi di invecchiamento. Come si costruisce una dieta bilanciata che contenga questi cibi? Lo chiediamo a Lucilla Titta, nutrizionista all’Istituto europeo di oncologia di Milano, autrice con Eliana Liotta e Pier Giuseppe Pelicci di La dieta smartfood (Rizzoli, 2016). - See more at: http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-42412b68-5694-4378-a213-6a21c3750bdf.html#sthash.wZ114Xg3.dpuf
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NATURE COMMUNICATIONS 7 - 11/3/2016 Lena M. Müller, Heike Lindner, Nuno D. Pires, Valeria Gagliardini & Ueli Grossniklaus CdvmJU2W4AEeUF5     Species-specific gamete recognition is a key premise to ensure reproductive success and the maintenance of species boundaries. During plant pollen tube (PT) reception, gametophyte interactions likely allow the species-specific recognition of signals from the PT (male gametophyte) by the embryo sac (female gametophyte), resulting in PT rupture, sperm release, and double fertilization. This process is impaired in interspecific crosses between Arabidopsis thaliana and related species, leading to PT overgrowth and a failure to deliver the sperm cells. Here we show ... http://www.nature.com/ncomms/2016/160311/ncomms10826/full/ncomms10826.html
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Seminario   Isabel Medina,  (Instituto de Investigaciones Marinas, Consejo Superior de Investigaciones Científicas (IIM-CSIC)  - Vigo, Spain   Marine Lipids on Inflammation and Oxidative Stress:An insight provided by Lipidomics and Proteomics     Aula Seminari Dipartimento di Biologia Lunedì 14 marzo 2016 ore 14:00   Invitata da M. Fraziano tel. 06-72594235
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113820566-f87c731a-6cec-4f2c-9d20-5415a751347f la repubblica.it - 11/3/2016, s. iannacone Un'équipe di scienziati del Kyoto Institute of Technology e di altri istituti di ricerca giapponesi, infatti, ha appena isolato una specie di batterio, Ideonella sakaiensis, in grado di "divorare" la plastica, utilizzandola come fonte di sostentamento e crescita, mediante l'azione chimica di soli due enzimi. I dettagli della scoperta sono stati appena pubblicati su Science. [...] [i ricercatori] guidati da Shosuke Yoshida, hanno identificato i due enzimi chiave nella reazione di idrolisi (cioè di rottura, decomposizione) della plastica, descrivendo in dettaglio il processo. Il primo si chiama, molto banalmente, PETase, ed è secreto dal batterio quando questi aderisce alle superfici plastiche. Il secondo si chiama MHET idrolase, ed è quello responsabile della rottura delle catene di PET in molecole più piccole e "innocue", l'acido tereftalico e il glicole etilenico. ... http://www.repubblica.it/scienze/2016/03/11/news/batterio_plastica-135233173/?ref=HRERO-1 http://science.sciencemag.org/content/351/6278/1154 http://science.sciencemag.org/content/351/6278/1196