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42854   Panorama.it, 30/4/2015, m. buonadonna Uno studio appena pubblicato su Nature Communications rivela che, indipendentemente dall'età, non tutti gli alberi assorbono la stessa quantità di CO2. Quello che gli autori hanno scoperto è che appena circa l'1% di tutte le specie arboree della foresta pluviale amazzonica è responsabile della metà dello stoccaggio totale del carbonio. Questa constatazione suscita preoccupazioni per quanto riguarda la resilienza di queste specie ai cambiamenti climatici. La foresta amazzonica rappresenta il 17% degli stock di carbonio di tutta la vegetazione terrestre [...] sono appena 182 le specie che conservano la metà di tutto il carbonio intrappolato nella foresta amazzonica, la più virtuosa delle quali, in termini di stoccaggio, è l'Iriartea, un tipo di palma che si dà il caso sia anche la specie in assoluto più comune in Amazzonia. [...] Sophie Fauset e colleghi dell'Università di Leeds, nel Regno Unito, hanno analizzato un database di 530 appezzamenti di bosco, contenente informazioni sul diametro, la densità del legno e la biomassa di 200.000 singoli alberi appartenenti a 3.458 specie. [...] dare la priorità alla protezione delle specie in questione potrebbe essere un fattore cruciale per la mitigazione dei cambiamenti climatici. http://www.nature.com/ncomms/2015/150428/ncomms7857/full/ncomms7857.html http://www.panorama.it/scienza/green/amazzonia-l1-degli-alberi-assorbe-meta-della-co2-totale/
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la stampa.it - 30/4/2015 tuttoscienze Uno studio tutto italiano è riuscito a “fotografare” le differenze biologiche tra sogno e fantasia, identificando le aree del cervello coinvolte nella rievocazione di queste due diverse forme di immaginazione. La ricerca, pubblicata sul Journal of Sleep Research, è firmata da un gruppo di ricercatori coordinato da Francesco Benedetti, Capo Unità Psichiatria e Psicobiologia Clinica dell’Ospedale San Raffaele di Milano,e da Armando D’Agostino, del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli Studi di Milano. [...] «Questi risultati - ha aggiunto Benedetti - aprono un nuovo percorso per la comprensione di stati mentali patologici quali la psicosi, condizione psichiatrica grave in cui la narrazione dell’esperienza cosciente può essere compromessa come nel sogno». http://www.lastampa.it/2015/04/30/scienza/cervello-fotografate-le-differenze-tra-sogno-e-fantasia-TOjz8kwgK0TecvLYaxKmpK/pagina.html
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la repubblica.it - 27/4/2015 I NEURONI sono 'amanti del rischio': 'tagliuzzano' il loro codice genetico per modificarlo e aggiornare le loro attività tutti i giorni, per tutto il giorno, scardinando uno dei punti fermi della biologia, secondo cui il Dna rimane stabile e immutabile una volta che le cellule hanno raggiunto la maturità. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience [http://www.nature.com/neuro/journal/vaop/ncurrent/full/nn.4008.html ], si deve ai ricercatori guidati da Hongjun Song della John Hopkins university. [...] Secondo gli studiosi si tratta di un altro meccanismo usato dai neuroni per mantenere consistente i livelli di attività sinattica, in modo da rimanere reattivi ai segnali che li circondano. "Se si interrompe l'attività neurale - continua Song - i neuroni 'aumentano' il loro volume per cercare di tornare ai normali livelli e viceversa". http://www.repubblica.it/scienze/2015/04/27/news/i_neuroni_riscrivono_continuamente_il_loro_dna-112990315/
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151428149-44742fd8-27b1-46ff-99dd-c698492e35c7       le scienze.it, 28/4/2015 È scritto con due proteine il codice che determina la caratteristica forma delle orchidee. Lo ha scoperto uno studio pubblicato su “Nature Plants” [http://www.nature.com/articles/nplants201546] a prima firma Hsing-Fun Hsu della National Chung Hsing University a Taichung, Taiwan. Il risultato estende notevolmente la comprensione dei meccanismi che determinano l'enorme varietà di forme che caratterizza le orchidee. [...] Oltre ai petali normali e ai due sepali (che costituiscono il calice del fiore), la maggior parte delle orchidee ha un petalo particolare, ampio e irregolare, chiamato labello. Quest'ultimo ha il compito di attrarre gli insetti impollinatori e funziona da “piattaforma di atterraggio”, una struttura che probabilmente ha dato alle orchidee un enorme vantaggio evolutivo favorendone la riproduzione, come ipotizzato già dal Charles Darwin nel 1877. ... http://www.lescienze.it/news/2015/04/28/news/due_proteine_codice_petali_labello_orchidee-2583538/