L’agricoltura diventa bio con funghi e batteri

    la stampa.it- 1/4/2015, tuttoscienze – p. mariano … Questa prospettiva rivoluzionaria è stata raccontata sulla a  rivista «Trends in Plant Science» da Massimo Maffei dell’Università di Torino e da un team di ricercatori della Fondazione Edmund Mach di […]

Una serra galleggiante off-grid in grado di produrre cibo e acqua per due famiglie nel pieno rispetto dell'ambiente

TG.com 31/3/2014 10:36 – Jellyfish Barge, a dispetto del suo nome inglese, è un progetto tutto italiano che ha coinvolto la società di design Studiomobile e il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale. L’obiettivo era quello di migliorare la sicurezza alimentare […]
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roundup-koS-U104025623276163HC-700x394@LaStampa.it la repubblica.it - 26/3/2015, a. cianciullo Il glifosato, meglio noto con il nome di battaglia Roundup, è un "probabile cancerogeno" come afferma lo Iarc (l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro di Lione) o è un erbicida non pericoloso per gli esseri umani, come sostiene la multinazionale che lo produce, la Monsanto? Lo scontro tra il colosso della chimica e il prestigioso istituto di ricerca è diventato incandescente quando lo Iarc ha reso noto il giudizio maturato su cinque pesticidi. Il glifosato e gli insetticidi malathion e diazinon sono stati classificati come "probabili cancerogeni" anche se "le prove sono limitate". Mentre gli insetticidi tetrachlorvinphos et parathion sono stati considerati solo "possibili cancerogeni". Dei cinque prodotti indagati, quello con le vendite di gran lunga più importanti è il glisofato: è utilizzato in 750 prodotti per l'agricoltura e ha conosciuto un boom correlato con le piante ogm che hanno incorporato la resistenza a questo erbicida. È usato anche nei giardini. Secondo lo Iarc questa sostanza si può ritrovare nell'acqua, nell'aria e nei cibi, causando un'esposizione della popolazione nelle aree più vicine ai luoghi in cui viene utilizzato, anche se i livelli di esposizione osservati sono "generalmente bassi". Il rischio ipotizzato è il linfoma non Hodgkin, una forma di tumore del sangue.[...] "Per noi le valutazioni dello Iarc sono valide perché elaborate con metodo rigoroso e perché valutano studi indipendenti e pubblicati nella letteratura scientifica: quindi vanno tenute nella massima considerazione dalle autorità regolatorie", ribatte Roberto Bertollini, direttore di ricerca dell'ufficio europeo dell'Oms. "Ciò non toglie che ulteriori studi siano benvenuti". Ma le associazioni dei consumatori e degli agricoltori sono già passate all'offensiva. In Francia Générations futures ha espresso soddisfazione per il giudizio dello Iarc. E il presidente di Aiab Vincenzo Vizioli ha chiesto che "l'Italia e l'Unione Europea considerino immediatamente le misure necessarie per proteggere agricoltori e consumatori dal glifosato ... http://www.repubblica.it/ambiente/2015/03/25/news/_quel_pesticida_e_un_probabile_cancerogeno_e_battaglia_tra_iarc_e_il_produttore_della_sostanza-110424637/ http://www.lastampa.it/2015/03/24/scienza/ambiente/focus/probabilmente-cancerogeno-il-glifosato-un-erbicida-diffusissimo-e-alla-base-del-round-up-di-monsanto-efY91VW5fsbdegygOM9miN/pagina.html
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la stampa.it - tuttoscienze, 26/3/2015 174600898-8a47453c-a63c-4cbf-90e8-f77f81f3fc04Ci sono voluti 15 anni, ma ora è pronta la più grande banca dati del Dna umano di tutti i tempi. È il risultato del progetto visionario lanciato alla fine degli anni ’90 dal fondatore dell’azienda DeCode Genetics, Kari Stefansson, e che puntava ad ottenere la mappa del Dna degli Islandesi. Pubblicati sulla rivista Nature Genetics, i dati consistono nella mappa del Dna di 2.636 Islandesi e sono una vera e propria miniera che permetterà di comprendere meglio l’origine di numerose malattie, da quelle del fegato all’Alzheimer. Ci sono gli elementi utili sia per capire le malattie legate ad un singolo gene, sia per conoscere meglio le malattie scatenate da più geni simultaneamente. Al momento sono state infatti identificate oltre 20 milioni di varianti genetiche, descritte in quattro articoli. Sono risultati che non riguardano soltanto gli Islandesi, ma che trovano riscontro in altre popolazioni europee e in quelle americane. Il risultato è un passo in avanti cruciale verso terapie “su misura”, tese a correggere i difetti genetici all’origine delle malattie. Come lo stesso Stefansson rilevava all’inizio del progetto, i dati raccolti sono utili anche per comprendere la diversità genetica umana. Isolare i meccanismi che la governano è infatti più semplice e chiaro studiando il Dna della popolazione di un’isola che, come l’Islanda, per secoli ha conservato il proprio patrimonio genetico intatto e omogeneo. Per il genetista Giuseppe Novelli, dell’università di Roma Tor Vergata, i dati appena pubblicati sono «il risultato del primo laboratorio sperimentale di genetica delle popolazioni su larga scala». Ha aperto una strada che nel tempo è stata «imitata da molti altri gruppi di ricerca e che ha portato a risultati straordinari». ... http://www.lastampa.it/2015/03/26/scienza/pronta-la-pi-grande-banca-dati-dna-umano-di-tutti-i-tempi-chUY0HfzDDS8tLalFOX6eN/pagina.html le scienze.it - http://www.lescienze.it/news/2015/03/25/news/genomi_popolo_islandese-2538569/