:
2_8 il corriere della sera - 26/3/2015, p. foschini (estratto da p. 30) Oltre i padiglioni: 5 grandi aree tematiche per riflettere Ortaggi coltivati su fattorie-piattaforma in mezzo al mare. Maxischermi in cui calarsi come dentro un'astronave-laboratorio per vedere le ultime ricerche sui virus. Serre oceaniche galleggianti che si autoproducono l'acqua dolce con dissalatori solari da centinaia di litri al giorno. E poi le proteine che ci salveranno la vita in futuro, quando alleveremo a dovere le quasi duemila specie di vermi, larve e insetti commestibili presenti sulla terra. [...] E' solo un anticipo di quel che forse tra alcuni anni non ci stupirà neanche più, ma che già ora sarà messo in mostra nella Exibition Area del distretto del futuro: una delle cinque «aree tematiche» le quali, probabilmente più di ogni altra realizzazione tra le tante messe in cantiere, davvero rappresentano l'idea per cui l'Expo 2015 aspira a essere molto altro che non una pura antologia di padiglioni e ristoranti. [...] Il primo spazio di questo genere è il Padiglione Zero pensato da Davide Rampello e Michele De Lucchi. È quello che farà da introduzione all'intera esposizione, raccontando la storia dell'uomo dalla caccia primordiale per sopravvivere sino ai grandi squilibri del mondo attuale. Il secondo è il Future Food District [...] Il terzo è il Biodiversity Park, realizzato in collaborazione con BolognaFiere e FederBio oltre ai ministeri dell'Agricoltura e dell'Ambiente: un parco di 8.500 metri quadri comprendente un teatro più due padiglioni, uno sul tema del biologico e l'altro contenente una mostra sulla biodiversità. Parco e mostra sono una antologia di specie diverse, sia a livello mondiale sia soprattutto italiano dopo che l'Unione Europea ha indicato in un Paese che solo in Sicilia - per dire - ha 23 tipi diversi di olive un possibile modello ideale cui tendere. Appendice naturale di questa area sarà la Collina mediterranea, alta 15 metri,dove attraverso Slowfood il tema della biodiversità sarà trattato non più sul fronte agricolo bensì di un prodotto derivato come i formaggi. ...
:
16RICE-master495-v2 la repubblica.it - 23/3/2015, a. cianciullo ... Una ricerca promossa da università di Firenze, Regione Marche, Navdanya International e Firab per trovare varietà resistenti al cambiamento climatico. Anche l'Aiab propone l'uso di varietà come il farro Monococco, il grano del Faraone e il Gentil Rosso ... il progetto LIFE SEMENte parTEcipata promosso dal dipartimento di Scienze delle produzioni agroalimentari e dell'ambiente dell'Università di Firenze, da Navdanya International (http://www.navdanyainternational.it/) , da Firab (Fondazione Italiana per la ricerca in agricoltura biologica e biodinamica), dalla Provincia di Grosseto e dalla Regione Marche. Il progetto mira a ottenere varietà capaci di resistere meglio al cambiamento climatico utilizzando un pool genetico in costante evoluzione, quindi in grado di fronteggiare con più efficacia gli estremi meteo che si vanno intensificando. Inoltre molti dei semi antichi richiedono minori input energetici e aiutano a mantenere la fertilità del suolo, stabilizzando le produzioni nel tempo. "La selezione delle sementi", spiega Mariagrazia Mammuccini, vicepresidente di Navdanya International, "sarà fatta assieme agli agricoltori che potranno poi mantenere e riprodurre autonomamente i semi, diventando così custodi attivi della biodiversità. Queste innovazioni incideranno positivamente sul reddito degli agricoltori perché i costi diminuiranno e aumenterà il valore dei prodotti ottenuti da una filiera integrata locale". [...]http://www.repubblica.it/ambiente/2015/03/23/news/_dai_semi_antichi_la_risposta_a_siccita_e_intolleranze_alimentari_-110256328/
:
Vincenzo Giambra (Terry Fox Laboratory, BC Cancer Agency, Vancouver, BC, Canada) Leukemia-Initiating Activity in T-ALL Requires Active Hif1a and Wnt Signaling Venerdì 27 marzo 2015, ore 12:00 - Aula Seminari Dipartimento di Biologia Invitato da S. Cannata tel. 06-72594815
:
dna-122-kKDI-U1020534863640ROD-330x185@LaStampa.it radiotrescienza - 24/3/2015 Fermiamoci e discutiamone tutti insieme. Paul Berg e David Baltimore l'avevano già fatto quarant'anni fa, nel 1975, con la conferenza di Asilomar sulla tecnica del Dna ricombinante. Oggi chiamano all'appello l'intera comunità scientifica e la società per discutere delle possibilità e dei rischi delle più recenti tecniche di editing genetico. Antonio Amoroso, docente di genetica medica all'università di Torino, ci aiuta a capire come funzionano queste tecniche. Come nacque la conferenza di Asilomar e cosa è cambiato quarant'anni dopo? Lo chiediamo a Demetrio Neri, docente di bioetica all'università di Messina. Editing del Dna, gli scienziati chiedono una moratoria (da scienzainrete.it) - http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/francesco-aiello/editing-del-dna-gli-scienziati-chiedono-moratoria/marzo-2015 Don't edit the human germ line (da Nature) - http://www.nature.com/news/don-t-edit-the-human-germ-line-1.17111 Engineering the perfect baby (da Mit technology review) - http://www.technologyreview.com/featuredstory/535661/engineering-the-perfect-baby/ Diary of a surgery di Angelina Jolie (dal New York Times) - http://www.nytimes.com/2015/03/24/opinion/angelina-jolie-pitt-diary-of-a-surgery.html