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151428149-44742fd8-27b1-46ff-99dd-c698492e35c7       le scienze.it, 28/4/2015 È scritto con due proteine il codice che determina la caratteristica forma delle orchidee. Lo ha scoperto uno studio pubblicato su “Nature Plants” [http://www.nature.com/articles/nplants201546] a prima firma Hsing-Fun Hsu della National Chung Hsing University a Taichung, Taiwan. Il risultato estende notevolmente la comprensione dei meccanismi che determinano l'enorme varietà di forme che caratterizza le orchidee. [...] Oltre ai petali normali e ai due sepali (che costituiscono il calice del fiore), la maggior parte delle orchidee ha un petalo particolare, ampio e irregolare, chiamato labello. Quest'ultimo ha il compito di attrarre gli insetti impollinatori e funziona da “piattaforma di atterraggio”, una struttura che probabilmente ha dato alle orchidee un enorme vantaggio evolutivo favorendone la riproduzione, come ipotizzato già dal Charles Darwin nel 1877. ... http://www.lescienze.it/news/2015/04/28/news/due_proteine_codice_petali_labello_orchidee-2583538/
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124723977-f57aedef-7b03-4101-bda0-eec9746fd55b   le scienze.it - 27/4/2015 Sarebbero due le condizioni essenziali che permettono la trasformazione di organismi distinti che vivono in stretta simbiosi in una nuova, unica specie: la prima condizione riguarda le modalità di trasmissione del genoma del simbionte da una generazione all'altra, e l'altra il contesto ecologico. A stabilirlo sono E. Toby Kiers e Stuart A. West, rispettivamente della Vrije Universiteit ad Amsterdam e dell'Università di Oxford, che pubblicano i loro risultati in un articolo su “Science”. [...] http://www.lescienze.it/news/2015/04/27/news/simbionti_endosimbionti_trasformaione_specie_unica-2580774/ http://www.sciencemag.org/content/348/6233/392
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130729542-53a7f871-0b80-40e5-86b4-0f731b32b74a le scienze.it - 23/4/2015 Api e bombi sono attratti dal nettare contaminato da alcuni diffusi pesticidi e questa pericolosa attrazione espone gli insetti a livelli elevati di sostanze dannose per i singoli esemplari e per le colonie che formano. A stabilirlo sono stati due studi effettuati da ricercatori dell'Università di Newcastle e del Trinity College di Dublino, che firmano due articoli pubblicati su “Nature”. Nel primo studio Sébastien C. Kessler e colleghi hanno valutato, in esperimenti di laboratorio controllati, la capacità di api (Apis mellifera) e bombi (Bombus terrestris) di riconoscere i tre neonicotinoidi più diffusi: clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam [...] http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature14414.html A un risultato analogo sono giunti anche Maj Rundlöf e colleghi, che hanno studiato colonie di api e bombi, e numerosi nidi di api solitarie (Osmia bicornis) [...] http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature14420.html Un importante risultato collaterale di questo studio è che le varie specie di api rispondono in modo differente all'esposizione ai pesticidi. Attualmente i test tossicologici necessari alla registrazione di un fitofarmaco prevedono l'uso di una sola specie, Apis mellifera. Ma ora si sa che la risposta dell'ape potrebbe non essere rappresentativa delle risposte degli altri impollinatori. http://www.lescienze.it/news/2015/04/23/news/api_bombi_preferiscono_pesticidi_nicotina-2576534/
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alveariUrban-kfEC-U430708814155038AC-593x443@Corriere-Web-Nazionale     corriere della sera.it, 13 /4/2015 -  l. zanini, Realtà consolidata in Francia, dove il loro miele viene venduto dalle Gallerie Lafayette di Parigi, le «api di città» sono un fenomeno che appassiona londinesi e newyorkesi. Ora sbarcano all’ombra del Duomo, con laboratori, esposizioni e banchi d’assaggio Dopo New York, Parigi, Londra, Tokyo e - dallo scorso anno - perfino Torino, l’apicoltura urbana potrebbe arrivare anche a Milano. Almeno così si augurano i curatori del progetto piemontese UrBees e gli organizzatori della manifestazione legata ad Expo 2015 e alla Milano Design Week «Alveari Urbani», [già] in programma nel capoluogo lombardo da lunedì 13 a mercoledì 15 aprile, con una «coda» di laboratori e mostre che interesserà i primi due mesi dell’Expo. http://www.corriere.it/scienze/15_aprile_09/arrivano-milano-alveari-urbani-diventano-mostra-design-f5681596-dec2-11e4-9169-2cdb2836f1f0.shtml