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160400077-3fdf39a2-c651-4175-932e-e6bf5042cd7a       repubblica.it, 18/2/2015 - m. rubino Dopo la sensazionale scoperta degli archeosemi di vite che riscrivono la storia della viticultura dell'intero Mediterraneo occidentale [http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2015/01/29/news/vino_scoperto_in_sardegna_il_pi_antico_vitigno_del_mediterraneo-105918935/?ref=HRERO-1] i pozzi del sito nuragico di Sa Osa, nel territorio di Cabras (Oristano), non smettono di rivelare sorprese. Questa volta nei "paleo-frigoriferi" per alimenti, antichi più di tremila anni, il gruppo di archeobotanica del Centro Conservazione Biodiversità (CCB) dell'Università di Cagliari, diretto dal professor Gianluigi Bacchetta, ha ritrovato semi di melone. [...] I 47 semi di melone ritrovati all'interno del pozzo 'N' di Sa Osa, riferibili all'età del bronzo, sono stati datati al c14 tra il 1310-1120 a.C. E costituiscono attualmente la prima testimonianza certa della coltivazione del melone nel bacino del Mediterraneo. [...] Si stanno ora svolgendo analisi genetiche e morfologiche per approfondirne l' origine e la natura con la collaborazione del gruppo di ricerca sulle cucurbitacee dell'instituto de Conservación y Mejora de la Agrodiversidada Valenciana (Comav) dell'Università Politecnica di Valencia" [...] il gruppo di ricerca in archeobiologia dell’Instituto de Historia (CCHS-CSIC) di Madrid, l’Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree (IVALSA-CNR) di Sesto Fiorentino, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana ed il laboratorio di Palinologia e Paleobotanica dell’Università di Roma La Sapienza. Finora sono stati identificati centinaia di migliaia di semi, frutti, granuli pollinici e frammenti di legno e carbone di piante coltivate e selvatiche, come olivo, mirto, mora, frumento, orzo, prugnolo selvatico, cicerchia, ginepro, lentisco e molte altre ancora. ... http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2015/02/18/news/furono_i_sardi_i_primi_a_coltivare_il_melone_in_europa-107617850/?ref=HREC1-39
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images la stampa.it 19/2/2014 ... È l’impresa degli scienziati dello svedese Karolinska Institutet, pubblicata su Science. Queste conoscenze sono la base per comprendere meglio alcune malattie neurologiche, prime fra tutte quelle che danneggiano la sostanza che riveste e protegge le cellule nervose (la mielina), come la sclerosi multipla. Gli esperti hanno utilizzato il cosiddetto sequenziamento di singole cellule, ed è la prima volta che questo metodo di analisi viene applicato su così larga scala e su un tessuto talmente complesso, assicurano. Il team ha studiato più di 3 mila cellule nel cervello dei topi, una alla volta, identificando alcuni gruppi finora inediti. [...] Una mappa simile, sottolineano i ricercatori, permetterebbe un migliore orientamento all’interno dei labirinti cerebrali: si stima che nel cervello di un topo ci siano 100 milioni di cellule e 65 miliardi in quello umano. [...] Studiando una per una oltre 3 mila cellule della corteccia cerebrale dei topi, e confrontando quali dei 20 mila geni erano attivi in ciascuna di esse, gli scienziati sono riusciti a ordinare le cellule in “mucchi virtuali”. Ne hanno identificati 47 diversi tipi, tra cui un’ampia percentuale di neuroni specializzati, alcune cellule dei vasi sanguigni e cellule gliali che si occupano dei “rifiuti”, proteggono contro le infezioni e riforniscono le cellule nervose di nutrienti. Con la nuova mappa gli scienziati hanno identificato anche tipi di cellule finora sconosciute ... http://www.lastampa.it/2015/02/20/scienza/una-nuova-mappa-del-cervello-mai-cos-dettagliata-3NpAAZX2BbAsudKZ0h9k6M/pagina.html http://www.sciencemag.org/search?site_area=sciencejournals&y=12&fulltext=Sten%20Linnarsson&x=17&journalcode=sci&journalcode=sigtrans&journalcode=scitransmed&submit=yes
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235248252-a606ba67-d171-4a35-9f54-f9d7ff4ec970 la scienze.it - 18/2/2014 Un nuovo studio apparso sulla rivista “Journal of Neuroscience” e firmato da un gruppo di ricercatori della Vanderbilt University chiarisce in che modo il cervello elabora i diversi tipi di ricordi, grazie all'analisi dell'attività cerebrale di volontari impegnati in un semplice test di memoria. “Capire quali siano le differenti regioni cerebrali coinvolte in questi viaggi nel tempo è molto importante”, ha spiegato Sean Polyn, che ha coordinato lo studio. “Malattie come l'Alzheimer e l'epilessia sono devastanti per la memoria, e questa informazione potrebbe consentire di preservare la memoria dei pazienti e di identificare gli effetti indesiderati dei nuovi farmaci psicotropi sulla memoria dei pazienti”. ... http://www.lescienze.it/news/2015/02/18/news/lobo_temporale_mediale_memoria_viaggio_tempo-2489971/ http://www.jneurosci.org/  - http://www.lastampa.it/2015/02/19/scienza/svelato-come-il-cervello-viaggia-nel-tempo-8vgm9ikwu7STyWe9ED2LNL/pagina.html
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le scienze.it- 18/2/2015 jpg_1340521 La più vasta descrizione mai realizzata delle modificazioni chimiche che alterano il modo in cui l'informazione genetica è usata nelle cellule – l'epigenoma – è stata tracciata in una serie di articoli pubblicati in contemporanea su “Nature”, "Nature Communications”, "Nature Biotechnology" e "Nature Protocols”, frutto della collaborazione internazionale Roadmap Epigenomics Program. La decifrazione dell'epigenoma offre un quadro di riferimento per una migliore comprensione di funzioni fisiologiche fondamentali, per lo studio delle malattie umane e lo sviluppo di nuove terapie. [...] Gli articoli spaziano su un'ampia gamma di argomenti, dal funzionamento dei meccanismi epigenomici, all'indicazione dei fattori specifici che intervengono nelle diverse fasi di sviluppo dell'organismo per una corretta differenziazione cellulare, fino ai rapporti fra fattori epigenetici e diverse patologie, come il cancro o l'Alzheimer. Più specificamente, Alexander Meissner e colleghi illustrano come la metilazione del DNA - l'aggiunta di particolari gruppi chimici al genoma, una premessa per l'attivazione o lo spegnimento dei geni – sia essenziale per il modo in cui le cellule staminali si differenziano in cellule neurali specializzate, mentre Bing Ren e colleghi mostrano che alla differenziazione delle cellule staminali concorre in modo significativo anche un'altra forma di regolazione epigenomica, la modificazione della cromatina. [...] Sul fronte dei rapporti fra epigenoma e malattia si segnalano per importanza due articoli. Shamil Sunyaev e colleghi dimostrano che particolari profili epigenomici sono correlati a sequenze di mutazioni che a loro volta sono associate al cancro. [...] Manolis Kellis e colleghi hanno invece studiato nel topo il profilo epigenetico di una malattia neurodegenerativa che è l'equivalente murino del morbo di Alzheimer, e dimostrano che la predisposizione genetica alla malattia di Alzheimer è essere associata principalmente con alterazioni che riguardano la sfera delle funzioni immunitarie (ossia è prevalentemente genetica)... Qui l'elenco degli articoli pubblicati: http://www.nature.com/nature/journal/v518/n7539/full/nature14233.html    http://www.nature.com/nature/journal/v518/n7539/full/nature14248.html http://www.nature.com/nature/journal/v518/n7539/full/nature14222.html   http://www.nature.com/nature/journal/v518/n7539/full/nature14217.html http://www.nature.com/nature/journal/v518/n7539/full/nature14221.html    http://www.nature.com/nature/journal/v518/n7539/full/nature14252.html http://www.nature.com/nbt/journal/vaop/ncurrent/full/nbt.3157.html    http://www.nature.com/nbt/journal/vaop/ncurrent/full/nbt.3158.html http://www.nature.com/ncomms/2015/150218/ncomms7370/full/ncomms7370.html   http://www.nature.com/ncomms/2015/150218/ncomms7351/full/ncomms7351.html http://www.lescienze.it/news/2015/02/18/news/verso_la_decifrazione_sistematica_dell_epigenoma-2491041/   -  http://www.repubblica.it/scienze/2015/02/18/news/mappata_l_attivit_dei_geni_causa_di_malattie-107612673/