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193450782-1c7a3051-b80d-46cd-b09d-204f6860e234     le scienze.it - 11712/2014 Cinquemila miliardi di frammenti di plastica per una massa complessiva di oltre 260.000 tonnellate sono dispersi nei mari e negli oceani di tutto il mondo. Anche se un terzo di questa enorme quantità si concentra nel Pacifico settentrionale, i frammenti più piccoli arrivano addirittura nei mari polari e il Mediterraneo, con le sue 25.000 tonnellate, non è affatto messo bene [...] È la stima di un gruppo internazionale di ricercatori, pubblicata su “PLoS ONE”, basata sull'estrapolazione di dati ottenuti da 24 spedizioni di ricerca condotte fra il 2007 e il 2013. ... http://www.lescienze.it/news/2014/12/11/news/distribuzione_quantit_inquinamento_plastica_mari-2408139/ http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0111913
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imgres le monde.fr | 10.12.2014 - stéphane foucart Des enfants exposés in utero à des niveaux élevés de deux phtalates présentent en moyenne un quotient intellectuel (QI) inférieur de plus de six points à celui d’enfants moins exposés. Cette conclusion préoccupante est le fruit d’une étude au long cours, conduite par des chercheurs de l’université Columbia (New York), et publiée mercredi 10 décembre dans la revue PLoS One. [...] http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0114003 Les phtalates sont des plastifiants présents dans de nombreux produits courants – objets en PVC, textiles imperméables, cuirs synthétiques, mais aussi rouges à lèvres et à ongles, bombes de laque ou certains shampooings. Ils sont interdits dans les jouets, en Europe comme aux Etats-Unis, mais rien n’est fait pour éviter l’exposition des femmes enceintes. L’étude a porté sur 328 New Yorkaises, dont l’urine a été analysée au cours du troisième trimestre de grossesse pour y mesurer la concentration en quatre phtalates. Les tests de QI ont été réalisés auprès de leurs enfants à l’âge de sept ans. [...]  « L’ampleur de ces différences de QI est troublante, note Robin Whyatt, qui a dirigé l’étude. Une baisse de six ou sept points pourrait avoir des conséquences substantielles sur la réussite scolaire et le potentiel professionnel de ces enfants. » Cette étude n’est que la dernière en date d’un corpus toujours plus vaste de travaux qui pointent l’impact sur le développement cérébral de différents polluants, au premier titre desquels figurent les perturbateurs endocriniens. ... En savoir plus sur http://www.lemonde.fr/medecine/article/2014/12/10/la-pollution-met-en-danger-le-cerveau_4538177_1650718.html#ZdusdUs7g8qHCmG0.99
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Si auto-assemblano nell’organismo formando strutture 3D capaci di reclutare ed “armare” le cellule del sistema immunitario la stampa.it - 11/12/2014 A rendere il tumore tanto insidioso è la sua capacità di ingannare il sistema immunitario. Se oggi l’immunoterapia è uno degli approcci più studiati per battere il cancro, dagli scienziati del Wyss Institute presso l’Harvard University e l’Harvard School of Engineering and Applied Sciences arriva una notizia destinata a fare scalpore: il team di David Mooney ha realizzato, infatti, un vaccino in 3D per combattere il cancro e le malattie infettive anche mortali. In uno studio pubblicato su Nature Biotechnology il gruppo mostra come un’iniezione di biomateriale programmabile, che spontaneamente si assembla in vivo a formare una struttura in 3D, potrebbe combattere e persino aiutare a prevenire il tumore, insieme a malattie infettive come l’Hiv. La ricerca mostra i primi risultati, ottenuti nei topi e giudicati molto promettenti. http://www.nature.com/nbt/journal/vaop/ncurrent/full/nbt.3071.html «Possiamo creare strutture in 3D usando sistemi di somministrazione minimamente invasivi, per attivare e rinforzare le cellule immunitarie di un ospite, rendendole in grado di riconoscere e attaccare cellule pericolose in vivo», dice Mooney. [...] http://www.lastampa.it/2014/12/11/scienza/creati-vaccini-in-d-per-combattere-tumori-e-virus-AZdPUOLDrsGVabV8SFtDlL/pagina.html
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le scienze.it - 10/12/2014 images Lo svantaggio produttivo delle coltivazioni che non usano concimi e pesticidi rispetto a quelle di tipo convenzionale è più basso di quanto stimato in passato e l'attenta gestione di opportune pratiche agricole potrebbe ridurlo ancora di più.[...] Le colture che non impiegano pesticidi e concimi di sintesi rendono il 19,2 per cento in meno di quelle convenzionali, una differenza inferiore alle rese, molto variabili, spesso indicate in letteratura. Lo ha scoperto uno studio di ricercatori dell'Università della California a Berkeley pubblicato sui “Proceedings of the Royal Society B”, nel quale è stata effettuata un'analisi di 115 studi già pubblicati, una meta-analisi in gergo tecnico, e che avevano confrontato la cosiddetta agricoltura biologica con quella convenzionale. http://rspb.royalsocietypublishing.org/content/282/1799/20141396 In particolare, Claire Kremen e collaboratori sottolineano che un'attenta gestione di due pratiche agricole – la policoltura (in cui coesistono diverse coltivazioni in una stessa area nella stessa stagione) e la rotazione delle colture - consentano di ridurre sostanzialmente il divario di rendimento portandolo ad appena l'8 o il 9 per cento. "Il nostro studio suggerisce adeguati investimenti nella ricerca agroecologica per migliorare la gestione organica e per selezionare varietà, o cultivar, più adatte ai sistemi di agricoltura biologica, potrebbero ridurre il divario di rendimento o addirittura eliminarlo per alcune colture o regioni", spiega Lauren Ponisio, autrice dell'articolo. "È importante ricordare che il nostro attuale sistema agricolo produce molto più cibo di quanto è necessario ad alimentare la popolazione mondiale", conclude Kremen. "Per eliminare la fame nel mondo è necessario aumentare l'accesso al cibo, non solo la produzione. Inoltre, aumentare la percentuale di agricoltura che usa metodi biologici e sostenibili di coltivazione non è una scelta, è una necessità [...] http://www.lescienze.it/news/2014/12/10/news/confronto_rese_agricoltura_biologica_industriale-2406436/