:
1415031702956untitled radiotrescienza - 4/11/2014, in onda ore 11.30-12.00 Satelliti per monitorare dallo spazio la salute degli oceani, le variazioni di temperatura e l’innalzamento del livello medio. Ma anche fumarole che provocano l’acidificazione dei mari, che in futuro potrebbe verificarsi su scala globale. Ecco due strade insolite per capire come stanno le nostre acque. Al tema è dedicato uno degli interventi di Futuro Remoto, la manifestazione organizzata dalla Città della Scienza di Napoli, di cui saranno protagonisti Jerome Benveniste, oceanografo spaziale dell’Agenzia spaziale europea, e Vincenzo Saggiomo, direttore della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli. riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-1b475b50-f04b-4cd6-9e11-3f608937a188.html  
:
L’esperimento a Harvard: si generano cellule Beta-pancreatiche per l’insulina la stampa.it - tuttoscienze 30/10/2014, g. milano Douglas Melton, che dirige l’«Harvard Stem Cell Institute», laboratorio nato all’interno del celebre campus di Cambridge, negli Usa. [...] ha pubblicato in questi giorni, sulla rivista «Cell»,  [...] , un articolo in cui spiega come sia riuscito a indurre in alcune cellule staminali umane la capacità di diventare cellule Beta-pancreatiche,  [...] In Italia le persone con diabete di tipo 1 sono 300 mila e l’incidenza a livello mondiale di questa malattia, che colpisce di solito prima dei 20 anni e più frequentemente durante la pubertà, si aggira attorno al 3%. Lo studioso racconta su «Cell» di essere riuscito a fare produrre insulina a staminali umane che, trapiantate in topi diabetici, hanno reagito al glucosio, producendo insulina, come fanno le cellule Beta del pancreas. «La tecnica è riproducibile, ma complessa», ammette Melton.  Le staminali ...   http://www.lastampa.it/2014/10/31/scienza/tuttoscienze/dal-sogno-di-salvare-i-figli-diabetici-una-rivoluzione-con-le-staminali-fi583G9bFCcuTbek9m1NoM/pagina.html http://www.cell.com/cell/abstract/S0092-8674(14)01177-5
:
la stampa.it - 29/10/2014 - blog claudio mazzini [...]  In realtà, il dibattito sulle biotecnologie agrarie non si dovrebbe limitare solo agli Ogm che sono solo una delle possibili tecnologie applicabili. Ad esempio con la Mas (Marker Assisted Selection). si pratica una selezione assistita dai marcatori, di modo che la varietà ottenuta non contenga geni estranei alla specie cui appartiene (come invece avviene per gli attuali Ogm), dal momento che l’inserimento dei caratteri avviene come può avvenire, anche in natura, solo tra individui della stessa specie o affini. Ciò conferisce a queste nuove varietà quelle garanzie di integrità ambientale che mancano agli Ogm rendendole più sicure per l’ambiente, più accettabili e quindi facilmente disponibili per l’utilizzo commerciale. [...] esiste la reale possibilità di creare prodotti agroalimentari innovativi, in grado di rispondere alle esigenze ambientali e sociali valorizzando, al contempo, le produzioni di qualità e biologiche e il diritto di scelta dei consumatori. Ricordo che tutte le Regioni italiane hanno raggiunto una posizione comune di chiusura alle coltivazioni degli attuali Ogm, perché non solo non sono una soluzione per l’agricoltura italiana, ma rischierebbero di inquinare e compromettere per sempre un patrimonio di 4500 prodotti tipici nonché quel milione di ettari coltivati con prodotti biologici che fa dell’Italia uno dei principali produttori a livello mondiale di alimenti di qualità. Ma forse è proprio questo il vero obiettivo, portare l’agroindustria italiano all’omologazione. Omologazione che anche Expo che nel suo “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” rifiuta, escludendo gli OGM.http://www.lastampa.it/2014/10/29/blogs/consumi-sostenibili/ogm-la-scienza-e-la-religione-0yquWLHEZVNHagjBCsxLLL/pagina.html Luca Colombo (agronomo): http://aiab.it/index.php?option=com_content&view=article&id=2837:seminatrice-a-vita-di-ogm&catid=201:bioagricoltura-notizie-10-ottobre-2014&Itemid=163). [...]
:
174600898-8a47453c-a63c-4cbf-90e8-f77f81f3fc04   la repubblica - 27/10/2014 Pubblicata sulla rivista Developmental Cell e frutto di quasi cinque anni di ricerche, la mappa delle regioni finora sconosciute del genoma è liberamente accessibile ai ricercatori di tutto il mondo e fornisce anche la chiave per studiare i meccanismi che fanno impazzire le cellule, scatenando i tumori. http://www.cell.com/developmental-cell/abstract/S1534-5807(14)00591-7 Finanziata dal Consiglio Europeo delle Ricerche (Erc), la nuova mappa riguarda il Dna di un organismo molto semplice come il lievito ed è stata ottenuta nell'università britannica di Cambridge dal gruppo coordinato dal genetista Rafael Carazo Salas. Microscopio con focale in 3D e analisi computerizzata delle immagini hanno permesso di osservare con un dettaglio senza precedenti i processi che modellano le cellule, dando loro la forma che le rende riconoscibili. Hanno anche permesso di vederne l'organizzazione interna, con i microtubuli che costituiscono l'impalcatura interna delle cellule, e sono riusciti a ricostruire le fasi principali del ciclo cellulare. [...] http://www.repubblica.it/scienze/2014/10/27/news/scoperti_ultimi_segreti_dna_262_geni_custodi_della_vita_osservati_in_3d_su_cellule_di_lievito-99128223/