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150248089-3e5e4c39-1d64-40d6-ad3e-464b72507e58-th     le scienze.it- 30/9/2014 Quando raccontiamo, facciamo affidamento su un'estesa rete di aree cerebrali situate in tutti e due gli emisferi, e non solo sull'emisfero sinistro, come indicato da precedenti ricerche. Molte di queste aree, inoltre, sono le stesse deputate alla comprensione del linguaggio. Lo afferma un nuovo studio pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences" da Lauren J. Silbert e colleghi della Princeton University, che hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale, una tecnica che consente di visualizzare le aree cerebrali attivate in un soggetto impegnato in un certo compito, per analizzare le risposte neurali di alcuni volontari sottoposti a test linguistici. http://www.lescienze.it/news/2014/09/30/news/narrare_ascoltare_aree_cerebrali_bilaterali-2311559/ http://www.pnas.org/content/early/2014/09/26/1323812111
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le scienze.it - 26/9/2014 ...una ricerca che ha analizzato due milioni di anni di variazioni nella copertura vegetale di un hotspot di biodiversità australiano Nel mondo vegetale il principale fattore evolutivo verso la diversificazione delle specie non sarebbe la competizione per le risorse, ma un processo chiamato "filtraggio ambientale", per il quale le specie sono “filtrate” a seconda della loro capacità di adattamento alle condizioni ambientali locali. E' questa l'ipotesi corroborata da uno studio condotto da tre ricercatori dell'University of Western Australia a Crawley e dello Smithsonian Tropical Research Institute ad Ancon, nella repubblica di Panama, che firmano un articolo pubblicato su “Science”. http://www.sciencemag.org/content/345/6204/1602 http://www.lescienze.it/news/2014/09/26/news/biodiversit_vegetale_risorse_tipo_suolo_adattamento_filtraggio_ambientale-2307635/
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la stampa.it, 22/9/2014 - g. marino la mostra “Vegetation as a Political Agent”, al PAV [Parco Arte Vivente di Torino DSC_4678_webhttp://www.parcoartevivente.it/pav/index.php?lingua_sito=1 ]  fino al 2 novembre. «Si tratta di restituire una prospettiva storica al mondo vegetale, al di là del mero paradigma scientifico-naturalistico con cui siamo abituati a guardarlo», spiega il curatore Marco Scotini. Lungi dall’essere semplici elementi decorativi o inerti oggetti di studio, le piante hanno dunque una storia, anzi, fanno la storia, interagendo con gli uomini, rivelando inaspettate implicazioni economiche, politiche e sociali. [...] Si parte idealmente dal colonialismo, nodo originario e problematico del rapporto uomo-vegetazione. All’epoca coloniale, fra il XVII e il XVIII secolo, risalgono infatti le prime estese colture seriali, anticipazione del mondo della produzione industriale e della globalizzazione. L’età dell’innocenza vegetale a quanto pare finisce lì: le piante, da neutri e silenziosi osservatori delle beghe umane, diventano strumento di potere, vero “agente politico” [...] http://www.parcoartevivente.it/pav/index.php?id=55 ,  http://www.lastampa.it/2014/09/22/scienza/ambiente/green-news/dalle-piantagioni-coloniali-agli-orti-sociali-la-vegetazione-politica-in-mostra-al-pav-Rc4YlnMDysxg2PJn4ebcKJ/pagina.html
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orzo-kld-U103032586441106zC-640x320@LaStampa.it la stampa, 29/9/2014 Il beta-glucano idrosolubile serve a “riparare” il cuore L’orzo, uno dei cereali più usati nella dieta mediterranea, è una ricca sorgente naturale di una sostanza, il beta-glucano idrosolubile, che stimola la formazione di nuovi vasi sanguigni, in presenza di uno stress ossidativo, e può dunque aiutare le persone infartuate a “riparare” il cuore. È questo, in sintesi, il risultato di uno studio appena pubblicato sul Journal of cellular and molecular medicine e presentato al più recente congresso della Società europea di cardiologia, che si è tenuto in Spagna nei giorni scorsi. A queste evidenze, confermate a livello sperimentale, è arrivato lo studio condotto al Laboratorio di Scienze mediche dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, coordinato da Vincenzo Lionetti e sviluppato in collaborazione con il pastificio Attilio Mastromauro “Granoro” di Corato (Bari). L’azienda ha contribuito allo studio anche attraverso la produzione di una speciale pasta arricchita da beta glucano d’orzo, che si sta confermando un alimento dalle promettenti caratteristiche nutraceutiche. La ricerca ha dimostrato che il trattamento delle cellule endoteliali cardiache con beta-glucano d’orzo aumenta i livelli di un enzima essenziale, la “Manganese superossido dismutasi” (MnSod), già noto per aumentare le difese antiossidanti e l’abilità rivascolarizzante (riparatrice) delle cellule progenitrici endoteliali. L’incremento dell’enzima aumenta la produzione endoteliale di ossido nitrico, noto vasodilatatore e potenzia la capacità di rigenerare i vasi sanguiferi. http://www.lastampa.it/2014/09/29/scienza/dallorzo-una-sostanza-che-aiuta-i-vasi-sanguigni-a-rigenerarsi-txUqtr9UeWvA7QvbMOtq2M/pagina.html