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Il Sole 24 Ore.it - 6 luglio 2014, f. cerati [...] la sfida fra Vecchio continente e Nuovo mondo, che l'anno scorso hanno lanciato a pochi mesi di distanza due maxi-progetti nel settore delle neuroscienze, diventa un'alleanza ed entra nell'agenda del prossimo G20, in programma il prossimo novembre a Brisbane in Australia. La partnership fra lo Human Brain Project europeo e la Brain Mapping and Therapeutics Initiative americana è stata annunciata a Milano da Babak Kateb, lo scienziato statunitense fondatore della Society for Brain Mapping and Therapeutics, intervenuto al convegno "Il futuro della sanità" promosso nel capoluogo lombardo da ab medica. Il progetto Ue, al quale sarà destinato oltre 1 miliardo di dollari in 10 anni, punta a costruire una sorta di "cervello artificiale" in formato elettronico, riproducendo su un unico super-computer tutti i meccanismi cerebrali finora noti. Durata decennale anche per il progetto Usa, presentato dal presidente Barack Obama e forte di un finanziamento di 100 milioni di dollari per il 2014. Lo scopo della ricerca è mappare l'attività dei 100mila neuroni che compongono i circuiti cerebrali dell'uomo, in modo da ottenere una mappa completa della mente. [...] «La ricerca sul cervello deve diventare una priorità nell'agenda politica europea: solo con un network scientifico di alta qualità potrà disinnescare la "bomba" sociale rappresentata dalle malattie del cervello, che riguardano 179 milioni di europei con costi sanitari che ammontano a quasi 800 miliardi di euro all'anno» sottolinea Monica Di Luca, neopresidente eletto della Federazione europea di neuroscienze (Fens).[...] http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-07-04/il-difficile-compito-leggere-cervello-172702.shtml?uuid=ABfiujXB
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la stampa.it - 6/7/2014, r. pizzolante L’aumento della temperatura globale può costare cara all’Europa, e in particolare all’Italia. Lo dice uno studio della Commissione europea  ( http://publications.jrc.ec.europa.eu/repository/handle/111111111/3175 ) Almeno 190 miliardi di euro di danni. Tanto potrebbe costare all’Europa un aumento della temperatura terrestre di 3,5° C entro la fine del secolo. Tra decessi per ondate di calore, inondazioni, incendi e danni alle coste, il Vecchio Continente arriverebbe a perdere l’1,8 per cento del Pil attuale. E’ la stima del Joint Research Center della Commissione Europea, che in un nuovo rapporto sottolinea come a pagare di più gli effetti della febbre del Pianeta saranno i paesi a sud dell’Europa, tra cui l’Italia. http://www.lastampa.it/2014/07/06/scienza/ambiente/il-caso/riscaldamento-globale-per-litalia-sar-un-disastro-bIu63sXYHu1JadTR8LcSGJ/pagina.html
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timthumb     rivistastudio.com, 2/7/2014 - Michele Masneri Viaggio nei primi passi del movimento apista italiano, agli inizi ma già molto ispirato: perché portare arnie e favi da Williamsburg ai quartieri hipster romani è possibile, e se ne occuperà UrBees. [...] Invece ci siamo: diversi progetti, a Torino e a Bologna e Milano, di «apicoltura urbana partecipata»; secondo i fondatori di UrBees, (urban-bees ma anche your bees), le api non sopravvivrebbero più nelle campagne a causa della «monocultura industriale e delle coltivazioni intensive e dei pesticidi», insomma proprio le cose brutte che papà Rohrwacher stigmatizza nel film-manifesto del nuovo apismo italiano, Le meraviglie.[...]  http://www.rivistastudio.com/editoriali/politica-societa/il-miele-del-pigneto/ CNN, June 23, 2014 - Faith Karimi Obama announces plan to save honey bees The United States is launching an effort to save some of its busiest workers: honey bees. President Barack Obama created a task force comprising various agencies to address the issue of rapidly diminishing honey bees and other pollinators. Honey bees pollinate fruit, nuts and vegetables, and are crucial for the nation's food industry.They have declined sharply in recent years due to various factors, including pesticides, mite infestations and loss of genetic diversity, the White House said Friday. [...] http://edition.cnn.com/2014/06/22/politics/honey-bees-protection/
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la stampa.it - 3/7/2014, a. scutiero Sliderimage_station3_02   L’idea rivoluzionaria di un 19enne olandese: usare le correnti dell’oceano e i venti per trasportare la plastica verso una piattaforma di raccolta. Invece di usare reti e navi, sfruttare barriere solide galleggianti per raccogliere il materiale inquinante e poi estrarlo meccanicamente Distruggere le isole di plastica sfruttando gli stessi elementi che le hanno create: correnti marine e vento. È il progetto di Ocean Cleanup (http://www.lastampa.it/2014/07/03/scienza/ambiente/il-caso/come-salvare-il-mare-dalla-nostra-plastica-D3IipDRtRMEYV132NzzQ7N/pagina.html ), partito più di un anno fa da un’idea del suo fondatore, il 19enne olandese Boyan Slat. Lo studio di fattibilità è stato presentato martedì 3 giugno a New York: secondo le previsioni del giovane ricercatore, il Great Pacific Garbage Patch, l’isola più grande, scoperta nel 1996, potrebbe essere ridotta della metà in dieci anni. Oggi ha più o meno la stessa estensione dell’Europa. [...] http://www.lastampa.it/2014/07/03/scienza/ambiente/il-caso/come-salvare-il-mare-dalla-nostra-plastica-D3IipDRtRMEYV132NzzQ7N/pagina.html