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le scienze.it - 5/9/2014
Il sequenziamento del genoma di Coffea canephora, da cui si ottiene la varietà robusta di caffè, apre la strada a un miglioramento delle qualità organolettiche e della resistenza ai cambiamenti climatici e alle malattie di questa pianta. Inoltre, il sequenziamento ha permesso di scoprire che nel caffè la sintesi di caffeina è evoluta in modo indipendente rispetto alle piante di cacao e tè. [...]
La ricerca – pubblicata su “Science” e condotta da un gruppo internazionale di ricercatori afferenti a diversi istituti, fra cui il centro dell'Enea della Casaccia e l'Università di Trieste
http://www.lescienze.it/news/2014/09/05/news/genoma_caff_evoluzione_caffeina_robusta_arabica-2272248/
Science, 5 sept 2014
Coffee is a valuable beverage crop due to its characteristic flavor, aroma, and the stimulating effects of caffeine. We generated a high-quality draft genome of the species Coffea canephora, which displays a conserved chromosomal gene order among asterid angiosperms. Although it shows no sign of the whole-genome triplication identified in Solanaceae species such as tomato, the genome includes several species-specific gene family expansions, among them N-methyltransferases (NMTs) involved in caffeine production, defense-related genes, and alkaloid and flavonoid enzymes involved in secondary compound synthesis. Comparative analyses of caffeine NMTs demonstrate that these genes expanded through sequential tandem duplications independently of genes from cacao and tea, suggesting that caffeine in eudicots is of polyphyletic origin.
http://www.sciencemag.org/content/345/6201/1181

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la stampa.it - 5/9/2014, v. arcovio
E’ possibile aggredire i tumori lasciandoli morire di fame. A riprendere in mano questo approccio, dopo 40 anni di stallo, è un gruppo di scienziati coordinato da Ugo Cavallaro, ricercatore del programma di Medicina Molecolare all’Istituto Europeo di Oncologia.
In uno studio, pubblicato sull’anteprima on-line del Journal of Clinical Investigation, gli studiosi annunciano la scoperta di L1, una molecola del sistema nervoso espressa anche sulla superficie endoteliale dei vasi delle cellule tumorali, che può essere un nuovo bersaglio per farmaci anticancro. «I nostri risultati dimostrano che non solo questa molecola è presente in modo abbondante e specifico nei vasi sanguigni tumorali, mentre è quasi assente in quelli normali – spiega Cavallaro – ma anche che rappresenta un potenziale target terapeutico nel contesto di trattamenti diretti ai vasi stessi.
http://www.lastampa.it/2014/09/05/italia/cronache/aggredire-i-tumori-affamandoli-presto-i-primi-test-sugli-animali-dwMAy8vhGurtD9cP3QYFUN/pagina.html
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la stampa - 4/9/2014, tuttoscienze
La scoperta apre le porte a nuove possibilità di cura per patologie come la sclerosi multipla e porta la firma degli scienziati dell’università di Bristol (Gb), autori di uno studio pubblicato su Nature Communications e finanziato dal Wellcome Trust.
Gli scienziati sperano che i risultati possano portare alla messa a punto di un’immunoterapia “intelligente” in grado di trattare molte patologie autoimmuni, compresi il diabete giovanile (tipo 1), il lupus eritematoso e il morbo di Graves. David Wraith e colleghi sono stati in grado di colpire in modo specifico le cellule responsabili dell’auto-attacco immunitario, trasformandole gli aggressori in paladini difensori. [...]
http://www.lastampa.it/2014/09/04/scienza/un-interruttore-spegne-le-malattie-autoimmuni-lAo1dFsnA1hSvxugz6Z2zN/pagina.html
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la repubblica.it - salute, 2/9/2014
E' possibile cambiare le proprie abitudini e scegliere alimenti a basso contenuto calorico.
[...] nuova ricerca condotta da scienziati della Tufts University e del Massachusetts General Hospital [...] lo studio pubblicato su Nutrition&Diabetes, dimostra l'effetto di un allenamento ad hoc su abitudini a tavola e peso sulla bilancia, attraverso lo scanner cerebrale di un gruppo di uomini e donne adulte.[...]
http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2014/09/02/news/addio_cibo_spazzatura_arriva_l_allenamento_del_cervello_per_la_dieta_sana-94858861/?ref=HRLV-22
http://www.nature.com/nutd/journal/v4/n9/full/nutd201426a.html
Università di Tor Vergata