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le scienze - 18/7/2014
La coltivazione del frumento, una delle più importanti del mondo per il ruolo che riveste nell’alimentazione umana, potrà essere ulteriormente migliorata in futuro grazie a nuove conoscenze sulla sua genetica. Un deciso contributo in questo senso sono i nuovi sequenziamenti del complesso genoma di questa cultivar pubblicati sulla rivista “Science” in tre diversi articoli.
Nel primo studio l'International Wheat Genome Sequencing Consortium (IWGSC) ha ottenuto una sequenza genomica draft di T. aestivum, cioè non una sequenza completa gene per gene, ma una sorta di “bozza” della composizione dei 21 cromosomi [...] http://www.sciencemag.org/content/345/6194/1251788
Nel secondo studio Frédéric Choulet e colleghi dell’IWGSC hanno prodotto una sequenza più completa, detta sequenza di riferimento, per il più grande dei cromosomi della pianta [...] http://www.sciencemag.org/content/345/6194/1249721
Il terzo articolo pubblicato da “Science”, firmato da Thomas Marcusseri della Norwegian University of Life Sciences a Oslo e colleghi di una collaborazione internazionale, è dedicato invece alla ricostruzione della storia filogenetica di T. aestivum, ottenuta confrontando tra loro i genomi di diverse specie di frumento più antiche da cui il frumento comune deriva [...] http://www.sciencemag.org/content/345/6194/1250092
http://www.lescienze.it/news/2014/07/18/news/frumento_segreti_genoma_complesso-2218258/

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la stampa.it- 17/7/2014
andrea ballabeni - harvard university
Un’indagine a Harvard sfata molti luoghi comuni “Queste le motivazioni autentiche degli studiosi”
... Sappiamo che la ricerca di base non è immediatamente collegabile ad applicazioni pratiche, ma che è necessaria (tanto da essere anche definita «ricerca fondamentale») per il loro sviluppo futuro attraverso le cosiddette ricerche translazionali ed applicate. Ma non sappiamo ancora bene se e quanto sia possibile stimare e modulare il potenziale applicativo delle stesse ricerche di base.
Con i colleghi David Hemenway (Harvard School of Public Health) ed Andrea Boggio (Bryant University) ho condotto uno studio su queste complesse tematiche dopo aver proposto un questionario di circa 20 domande ad oltre 300 scienziati di base dell’università di Harvard («Policies to increase the social value of science and the scientist satisfaction. An exploratory survey among Harvard bioscientists »). La nostra tesi è che il potenziale applicativo della ricerca di base non sia identico in tutti i progetti di ricerca e che sia quasi sempre possibile farne una stima approssimativa. Inoltre pensiamo che alcuni incentivi motivazionali «soft», che più o meno coincidono con il concetto di «nudge» dell’economia comportamentale, siano uno strumento efficace per aumentare tale potenziale. [...] http://www.lastampa.it/2014/07/17/scienza/tuttoscienze/a-che-cosa-serve-la-ricerca-di-base-a-migliorarci-la-vita-B5KbxVFrn5PX95fSVBonXL/pagina.html
http://f1000research.com/articles/3-20/v2

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radiotre, Tuttalacittàneparla - 16/7/2014 - riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-f5474704-6e99-4c88-9282-063ceaa5a185.html
... gli organismi geneticamente modificati: sono da evitare o sono una risorsa? Cerchiamo di dare spazio alle diverse posizioni scientifiche ed etiche su un tema attuale e scottante.
Silvia Bencivelli, giornalista scientifica e conduttrice di Radio3Scienza
Alessandro Giannì, direttore campagne GreenPeace
Dario Bressanini, chimico, divulgatore scientifico e scrittore italiano
Paolo Carnemolla, presidente di Federbio
Massimo Bucciantini, ricercatore di storia della scienza, ha scritto “Il telescopio di Galileo” (Einaudi)
Giorgio Fidenato, coltivatore friulano, cofondatore e coordinatore del Movimento Libertario
Roberto Pizzuti, delegato Wwf per il Friuli Venezia Giulia

Università di Tor Vergata