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la stampa.it - tuttoscienze Scoperto un interruttore genetico che nel cervello accende la memoria e migliora rapidità e capacità di apprendimento, avviando la nascita di nuovi neuroni nell’ippocampo. Publicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, la scoperta è frutto di studi su animali condotti da esperti del centro medico nazionale City of Hope a Duarte in California Meridionale. [...] Guidati da Yanhong Shi, gli esperti hanno reso il gene TLX più attivo inserendone una copia extra (rispetto alle due normalmente in dotazione) nel Dna di topolini normali. http://www.lastampa.it/2014/06/10/scienza/nel-cervello-un-interruttore-genetico-che-attiva-la-supermemoria-OXc2ut5dxD4yeeKzODevsN/pagina.html
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Si ricorda che l'11 giugno dalle ore dalle ore 1,30 AM alle ore 23,59 è indetto il primo turno elettorale per le elezioni dei rappresentanti degli Studenti e dei Dottorandi del Dipartimento di Biologia. Si ricorda che le votazioni sono telematiche e ci si deve collegare al sito https://e-vote.uniroma2.it. In caso non si disponesse di una postazione propria collegata ad internet per esprimere le proprie preferenze è stata predisposta una sala informatica al I piano del Rettorato dalle ore 9:00 alle ore 7. Lista dei candidati pdf
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113836221-b7021e2d-dc14-4cf4-b742-1b793c287549 la stampa.it - 9/6/2014, tutto green, e. bompan Produrre cibo genera gas a effetto serra, ma i cambiamenti climatici producono fame nel Sud del mondo. Oxfam chiede alle Dieci Grandi Sorelle del Cibo di fare di più contro cambiamenti climatici e fame Le dieci maggiori aziende del sistema alimentare globale emettono CO2 quando uno stato di medie dimensioni, come la Spagna. 263,7 milioni. Tante sono le tonnellate di gas serra emesse dalle “Grandi Sorelle” del Cibo: Associated British Foods (Twinings), Coca-Cola, Danone, General Mills (Häagen-Dazs), Kellogg, Mars, Mondelez International (Milka), Nestlé, PepsiCo e Unilever (Algida, Motta, Alemagna) emettono appunto una quantità di gas serra pari a quella prodotta dalla Spagna, ovvero dal 25° stato maggiormente inquinante al mondo. Come Qatar e Emirati Arabi Uniti, due stati che basano le loro economie sulla produzione di petrolio e gas. Oggi il 25% delle emissioni di gas climalteranti è ascrivibile alla produzione industriale di cibo delle grandi multinazionali dell’alimentare (includendo uso del suolo, energia, deforestazione). «Eppure sono le stesse compagnie che potrebbero più soffrire degli impatti negativi del climate change», spiega Maurizia Iachino, Presidente di Oxfam Italia. «Unilever ha calcolato perdite per 415 milioni di dollari l’anno, General Mills ha perso ... http://www.lastampa.it/2014/06/08/scienza/ambiente/focus/oxfam-le-sorelle-del-cibo-facciano-di-pi-su-fame-e-clima-Ut3WTzTnFellGyZCKkgqoI/pagina.html
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la stampa.it - 6/6/2014, tuttogreen [...] la Giornata Mondiale dell'Ambiente, presso il Palazzo FAO di Roma, durante il convegno dal titolo 'Territori intelligenti, opportunità di investimento sul futuro. Innovazione sociale, ambientale e finanziaria a confronto', organizzato da Earth Day Italia, assieme a FAO/Mountain Partnership e World Bank - Connect 4 Climate. L'intenzione di sviluppare un modello autoctono di impresa sociale italiana, capace di portare sviluppo sostenibile ai territori ha animato entrambi i tavoli di lavoro - 'La montagna e la campagna innovano, le città imparano' e 'Le imprese sociali e familiari costruiscono nuove opportunità, la finanza supporta il loro sviluppo' - nei quali la discussione si è svolta alla ricerca degli strumenti concreti per realizzarlo. Sono ancora sfide pionieristiche o reali opportunità l'impact investing e i social impact bond, i partenariati pubblico privati, la finanza responsabile? È vincente investire sugli uomini di questo Rinascimento verde? La risposta è sì. Non si tratta di una questione tecnica, ma di un nuovo modo di pensare, di una nuova filosofia sull'uso del denaro, non solo fine a se stesso, ma inteso come mezzo per produrre valore sociale e ambientale. [...] il presidente di Earth Day Italia Pierluigi Sassi [...] http://www.lastampa.it/2014/06/06/scienza/ambiente/ambiente-fao-il-futuro-sono-i-territori-intelligenti-0lwJMp0nbasdg2K8KnehrJ/pagina.html