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la stampa.it, 20/6/2014 - f. brizzo
Toccherà all’Italia, durante il semestre di presidenza europeo, giocare la carta vincente per l’approvazione del nuovo Regolamento sulla pesca di profondità.[...]
La revisione del regime di accesso che regola la pesca di profondità nell’Atlantico nord orientale è, infatti, in forte ritardo. Dopo che il Parlamento europeo ha votato ormai da 7 mesi in Plenaria, il processo legislativo è nelle mani del Consiglio. Da qui il ruolo determinante del nostro Paese.
La pesca a strascico di profondità distrugge infatti il fondale marino, facendolo somigliare sempre più a un deserto. L’impatto sulla biodiversità e sul funzionamento degli ecosistemi profondi è devastante, con conseguenze anche su scala globale.
Una pesca che spazza via anche specie alla base di terapie fondamentali per la cura di gravi malattie, come tumore, Alzheimer, malaria e tubercolosi. Parliamo di circa 15.000 prodotti naturali estratti da alghe, invertebrati (spugne), microbi e dalle numerosissime specie che abitano gli abissi e che sono stimate fra le 500.000 e i 10 milioni. Insomma, un vero danno per l’uomo e per la qualità della sua vita. [...]
Delle conseguenze di questa attività così pesante per l’ambiente e le azioni necessarie per porvi rimedio si è parlato in una tavola rotonda organizzata nella sede galleggiante dell’associazione Marevivo, a Roma. Un incontro organizzato dalla Deep See Conservation Coalition (DSCC), una coalizione, composta da più di 70 organizzazioni non governative, associazioni di pescatori e istituti giuridici e politici, impegnata nella protezione delle acque profonde.
Come hanno spiegato Matthew Gianni e Eleonora Panella, rispettivamente cofondatore e consulente della DSCC, si chiede “un Regolamento che contenga limiti severi alla cattura di specie vulnerabili di acque profonde, richieda la chiusura alla pesca distruttiva di aree d’alto mare dove sono presenti ecosistemi vulnerabili, garantisca valutazioni d’impatto per tutte le attività di pesca in alto mare e ponga fine alle attività di pesca profonda più distruttive. Ci auguriamo che la Presidenza italiana si impegni in questa direzione, terminando questo processo legislativo fermo ormai da 2 anni e contribuendo in maniera sostanziale a questo ambizioso obiettivo”. [...] http://www.lastampa.it/2014/06/20/scienza/ambiente/focus/la-pesca-profonda-che-distrugge-il-mare-enJY6sP3KqA2V6mfNUA7FN/pagina.html

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la stampa.it, 18/6/2014, tuttoscienze
ROBERTO DEFEZ - DARIO FRISIO, (IBBR-CNR NAPOLI - UNIVERSITA’ DI MILANO)
Il nostro Paese tra 11 mesi ospiterà l’Expo «Nutrire il pianeta», ma arriva a questo appuntamento senza avere una efficace strategia per sfamare gli italiani.
La bilancia agroalimentare italiana è in deficit fisso per 4-6 miliardi di euro l’anno da decenni. Importiamo molto più di quello che riusciamo ad esportare e gran parte del «made in Italy» alimentare è realizzabile solo grazie all’impiego di materie prime estere, salvo poi lagnarci che gli altri ci rubano i prodotti. Oltre ad importare metà delle carni e del grano, oltre a pomodori ed olio d’oliva, quasi tutto il parco zootecnico italiano (bovini, suini, polli) è alimentato con soia estera, e questa è per l’85% Ogm. [...] http://www.lastampa.it/2014/06/18/scienza/tuttoscienze/c-sempre-un-ogm-dietro-formaggi-e-carni-made-in-italy-4i897iQnvyBnLucYRBrrkK/pagina.html

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radiotrescienza, 17/6/2014
18000 test del DNA: la più estesa indagine genetica mai condotta per motivi giudiziari sembra essersi finalmente conclusa, con l'arresto del presunto assassino di Yara Gambirasio. Ne parliamo con Giuseppe Novelli, genetista e rettore dell'Università di Roma Tor Vergata. Ma quand'è che l'analisi del DNA è entrata per la prima volta in un tribunale? E come sono combiate le strategie della genetica forense in questi anni? Ripercorriamo le tappe fondamentali di questa tecnica con il giornalista Piero Colaprico.
riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-aaee447d-8a68-46e9-b13f-43525399e0d8-podcast.html
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la stampa.it, 17/6/2014
A scoprirlo una ricerca dell’Università di San Diego, pubblicata sulla rivista Pnas, che ne ha identificato i processi cellula per cellula. Una scoperta che potrebbe avere importanti conseguenze per curare malattie come epilessia e Alzheimer.
http://www.lastampa.it/2014/06/17/scienza/i-ricordi-recenti-sono-custoditi-nellippocampo-GjZdV5jTMj85VENU5M5RHP/pagina.html
Università di Tor Vergata