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imgres la stampa.it - tuttoscienze - 24/03/2014 ... un nuovo studio descritto su Cell Reports. [...] La ricerca, condotta da Claudio Soto della University of Texas Medical School, offre la speranza che si possa a breve diagnosticare e trattare l’Alzheimer prima che si spinga troppo avanti, danneggiando profondamente il cervello. «Gli scienziati tendono a pensare che le placche amiloidi siano il vero problema del morbo di Alzheimer» ha spiegato Soto «ma adesso appare chiaro che non sono gli aggregati i principali colpevoli ma i loro precursori, gli oligomeri solubili di beta-amiloide, molecole cruciali che costituiscono il marker più affidabile per effettuare una diagnosi precoce della malattia e che circolano per anni, se non decenni, nel corpo prima che si presentino i sintomi cognitivi». La tecnologia che rileva le proteine mal ripiegate è la PMCA (protein misfolding cyclic amplification) che amplifica le proteine anomale e le spezza in parti più piccole per poi miscelarle con proteine normali:[...]  http://www.lastampa.it/2014/03/24/scienza/una-diagnosi-precoce-dellalzheimer-dallanalisi-del-fluido-spinale-UiyB28LAf11Vk5dCiJKhKP/pagina.html
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Locandina - Aiuto! Mi si è ingigantito il prato!
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095652779-29c46298-df0d-42c7-b488-c1f75b06dd15   Le Scienze - 20/03/2014 Una proteina che inattiva a livello cerebrale i meccanismi di suicidio cellulare (o apoptosi) legati a uno stress, potrebbe avere un ruolo protettivo cruciale contro lo sviluppo di patologie neurodegenerative come l'Alzheimer. La scoperta – realizzata da un gruppo di ricercatori della Harvard Medical School a Boston, che ne descrivono i meccanismi d'azione in un articolo su “Nature” ( http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature13163.html ) - apre le porte a nuove ipotesi terapeutiche. Ad attirare l'attenzione dei ricercatori su questa proteina, chiamata REST (RE-1 silencing transcription factor), è stata la scoperta che era estremamente attiva nel cervello in un gruppo di anziani fra i 76 e i 103 anni liberi da demenza. http://www.lescienze.it/news/2014/03/20/news/proteina_rest_protezione_neuroni_alzheimer-2060103/
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la stampa.it - 21/03/2014 Il supercomputer Watson della Ibm, divenuto famoso per aver vinto un gioco a quiz, sarà impiegato in un progetto con il New York Genome Center a caccia di una terapia personalizzata per 20 pazienti con glioblastoma, un tumore al cervello molto aggressivo le cui vittime sopravvivono al massimo 12-14 mesi. Il supercomputer elaborerà i dati ottenuti dalla sequenza del Dna dei tumori dei pazienti, oltre che di quello dei pazienti stessi, confrontandole con il suo database che comprende tutta la letteratura scientifica oltre che informazioni su singoli casi. http://www.lastampa.it/2014/03/21/tecnologia/ibm-cos-watson-curer-il-cancro-V7Fp6AjHOVjPQFowhIkOuI/pagina.html