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la Repubblica.it - 15/13/2013
Uno studio dei ricercatori del PlantLab dell'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa risolve il "dilemma" di queste forme di vita vegetale
scoperta dei ricercatori del PlantLab dell'Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. I risultati della ricerca, condotta tra gli altri da Eleonora Paparelli con il coordinamento di Pierdomenico Perata, Ordinario di Fisiologia Vegetale, nonché rettore della Scuola Superiore Sant'Anna, sono stati appena pubblicati sull'ultimo numero della più prestigiosa rivista di biologia vegetale, "The Plant Cell". [...]
... il livello di zuccheri disponibile durante la notte rappresenta il segnale per la produzione di ormoni durante il giorno successivo [...]
"Le evidenze raccolte dimostrano una stretta relazione tra metabolismo ormonale, segnali ambientali e produzione di biomassa - commenta Pierdomenico Perata - confermando come variazioni climatiche possono portare ad una riconfigurazione dei processi di accrescimento con conseguenze sulla produttività delle piante in agricoltura".
http://www.repubblica.it/scienze/2013/12/15/news/segreto_crescita_piante-73682364/

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Al link seguente è disponibile la "Relazione annuale della ricerca 13" del Dipartimento di Biologia dell'Università di Roma "Tor Vergata"
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La Stampa.it - tuttoscienze - 13/12/2013
Fornisce alle cellule le istruzioni per controllare i geni
Dalla sua scoperta negli anni ’60 gli scienziati hanno creduto che il Dna fosse “solo” il codice delle “istruzioni” necessarie alle cellule per produrre le proteine. Ma ora è stato scoperto un secondo codice all’interno del Dna.
È quanto riferisce la rivista Science sottolineando che la novità potrebbe avere grandi implicazioni nell’uso del genoma dei malati per fare diagnosi.
Il nuovo codice è “scritto” proprio sopra quello conosciuto e decodificato ma piuttosto che occuparsi delle proteine, quest’ultimo fornisce alle cellule le istruzioni per controllare i geni. Questa scoperta significa che i cambiamenti o le mutazioni del Dna legate all’avanzare dell’età o in risposta a virus possono avere un maggiore impatto di quanto inizialmente pensato. [...]
La scoperta è frutto del programma internazionale “Encyclopedia of Dna Elements Project” (ENCODE) finanziato dallo statunitense “US National Human Genome Research Institute”.
http://www.lastampa.it/2013/12/13/scienza/individuato-un-secondo-codice-del-dna-C6ISgYg1oaWDVnE2rx2vGN/pagina.html

Università di Tor Vergata