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la repubblica.it, 30/5/2018 ... centinaia di geni infatti si risvegliano, aumentano o diminuiscono la loro attività fino a 4 giorni dopo la morte. La mappa di queste funzioni, descritte in due diversi studi, viene riassunta dal sito della rivista Science e può portare a migliori cure per conservare gli organi da trapiantare e metodi per determinare il momento della morte nelle vittime di un crimine. Il gruppo di Peter Noble dell'università di Washington, studiando l'attività di 1000 geni nel pesce zebra e nei topi, [...] La cosa interessante è capire perché alcuni geni, come quelli dello sviluppo embrionale, si riattivano dopo la morte. Chi dà questo segnale?", si chiede il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell'università Roma Tor Vergata. Saperlo, continua Novelli, "potrà essere utile per attivare i geni che mantengono vivo l'organo in tutte quelle malattie in cui c'è la morte cellulare". Nell'altro studio i ricercatori dell'Istituto di Scienza e Tecnologia di Barcellona, attraverso lo studio dei dati genetici di 36 tessuti differenti (dai polmoni alla pelle) hanno scoperto che il tempo trascorso dal momento della morte influenza l'attività dei geni e che questo effetto cambia da tessuto a tessuto. ... http://www.repubblica.it/scienze/2018/05/30/news/alcuni_geni_sopravvivono_alla_morte_parte_del_dna_continua_a_funzionare-197757547/
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sviluppo sostenibile logo seedscience logo starbios bis                                    SeedScience Venerdì 1 giugno 2018 - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche –Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Aula Gismondi – Via della ricerca scientifica, 1 – ore 11.00 – 16.30 Nell’ambito dell’edizione 2018 del Festival dello Sviluppo sostenibile il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” assieme al progetto no-profit SeedScience e al progetto europeo Horizon 2020- STARBIOS2S del Dipartimento di Biologia, organizzano una giornata per diffondere obiettivi e attività dei singoli progetti con particolare riferimento agli obiettivi 4, 6 e 10 dell’Agenda 2030. Laboratori didattici e interattivi aperti a tutti affronteranno i temi dell’acqua, dell'igiene e dell'inquinamento attraverso esperimenti con materiali riciclati e a basso costo. Verrà inoltre descritta la preparazione, della “Bevanda Miracolosa di Moringa oleifera” sulla base della metodica tradizionale africana, attività di ricerca inquadrata nel più ampio progetto di formazione di studenti camerunensi e di creazione di un laboratorio di preparazioni galeniche in Camerun, per la produzione di compresse di Moringa oleifera “Safety and security”.
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112203275-c6bff272-3e3e-4859-9988-82a0fc2742f1 le scienze.it, 25/05/2018 - Anna Meldolesi/CRISPerMania Un balzo di produttività di circa 30 punti percentuali. È il risultato annunciato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences" da un gruppo cinese, che ha saputo sfruttare nel riso le capacità multitasking di CRISPR. Questa tecnica di editing del DNA può essere applicata contemporaneamente su molti geni, perciò è utilissima in campo vegetale per lavorare con genomi complessi e famiglie geniche ridondanti. In questo caso è stata usata per studiare 13 dei geni che codificano per i recettori dell’acido abscissico, un ormone che aiuta le piante a proteggersi dalle condizioni avverse chiudendo gli stomi e rallentando la crescita. [...] Il direttore del gruppo che firma lo studio è Jian-Kang Zhu, che si divide tra l’Accademia cinese delle scienze e la Purdue University negli Stati Uniti. Con questo lavoro la Cina si conferma il paese più attivo nell’editing genomico in campo agrario, subito davanti agli Stati Uniti, facendo del riso (Oryza sativa) la pianta più studiata dell’era CRISPR. L'originale di questo articolo è stato pubblicato nel blog CRISPerMania il 25 maggio 2018. http://www.pnas.org/content/early/2018/05/15/1804774115 http://www.lescienze.it/news/2018/05/25/news/crispr_editing_riso_agraria-3995753/