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181051941-b4c9901c-557e-4ed1-af7f-ed9718477956 le scienze.it - 3/4/2018 (L'originale di questo articolo è stato pubblicato su Nature il 27 marzo 2018. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze) In Colombia è partito uno studio pionieristico sul ruolo dell'enigmatica proteina tau nell'Alzheimer. I ricercatori sperano di identificare nuovi bersagli farmacologici studiando una mutazione genetica ereditaria che causa una forma precoce della malattiadi Sara Reardon / Nature ... all'Università di Antiochia a Medellín [...] Da oltre trent'anni, i ricercatori stanno seguendo una mutazione genetica - comune nella regione - che fa sviluppare la malattia di Alzheimer già a 40-50 anni. Nel corso di quest'anno, un team dell'università inizierà a eseguire la scansione del cervello di alcuni partecipanti allo studio sull'Alzheimer con una tecnica che è disponibile solo in alcuni importanti centri medici in tutto il mondo. Questo permetterà di monitorare una proteina, chiamata tau, che si accumula rapidamente nel cervello delle persone con la malattia, non appena i sintomi cominciano a manifestarsi. Guardare la formazione della proteina tau in tempo reale potrebbe rivelare il ruolo che ha nell'Alzheimer, dice Francisco Lopera, il neurologo che sta conducendo la ricerca. [...] Se tutto va bene, la squadra di Lopera sarà presto la prima, in Colombia, a essere in grado di fare una scansione cerebrale per osservare la proteina tau. Il team ha già condotto uno studio di imaging preliminare che ha prodotto dati promettenti. I ricercatori hanno mostrato per la prima volta che la tau comincia ad accumularsi nel cervello delle persone con la mutazione Antioquia sei anni prima che inizino a mostrarsi i segni della malattia. "Questo è uno studio molto importante," dice Bruce Miller, neurologo comportamentale all'Università della California a San Francisco. "Penso che sia un'altra prova che la proteina tau è molto importante e ha una forte correlazione con i sintomi clinici". ... http://www.lescienze.it/news/2018/04/03/news/alzheimer_mutazione_eraditaria_colombia_pet_tau-3925313/
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1522854988_Cellule-staminali wired.it - scienza, 5/4/2018 - v. rita È stato ottenuto da cellule staminali pluripotenti indotte coltivate per sole quattro settimane. La sua struttura e le funzionalità sono simili a quelle di un organo adulto umano. Potrà aiutare a testare farmaci con approccio mirato sul paziente La bioingegneria fa passi da gigante. [...] Il risultato è stato raggiunto da un gruppo di ricerca guidato dalla Columbia University School of Engineering and Applied Science ed è pubblicato su Nature. Questo modello potrà essere utile, in particolare, per studi sulla fisiologia e sulle malattie che colpiscono il cuore. Ecco come è stato ottenuto. [...] “Dato che finora gli sforzi per creare questi organi sono stati limitati dal livello di maturazione che si è potuto ottenere, abbiamo deciso di tentare un approccio del tutto nuovo”, ha spiegato l’autrice Gordana Vunjak-Novakovic, “l’idea è quella di esplorare il concetto di uno sviluppo accelerato”. ... https://www.wired.it/scienza/biotech/2018/04/05/primo-muscolo-cardiaco-staminali/ https://www.nature.com/articles/s41586-018-0016-3
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Scaturro
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5680757625_bde0206b68_o Scienzainrete.it - 31/3/2018 v.meschia La crescita continua della popolazione mondiale e la parallela necessità di superfici da coltivare hanno portato la FAO a valutare nuove risorse sostenibili. Le alghe sono diventate così di grande interesse fra i ricercatori: facili da coltivare in zone desertiche o in contenitori sigillati, la loro particolare composizione rende queste piante acquatiche molto versatili. Farmaci, cosmetici, alimenti rinforzati, mangimi, carburanti, plastiche biodegradibili, sono solo alcuni dei prodotti che si potranno ottenere da esse. L’interesse per l’utilizzo di questi particolari microrganismi è dimostrato, ad esempio, dal co progetto europeo Miracles, ordinato dall’Università olandese di Wageningen, che ha come obiettivo quello di individuare microalghe marine che possano essere coltivate su larga scala e adibite a produzioni differenti. Oppure dalla colonna Morris “cattura CO2” per ripulire l’aria di Parigi, un prototipo in plexiglas trasparente alto 4 metri, riempito di acqua e microalghe, che dovrebbe fissare almeno una tonnellata di anidride carbonica all’anno: l’esperimento, nato dalla collaborazione tra il gruppo Suez e la start-up Fermentalg, durerà fino all’estate 2018  ... http://www.scienzainrete.it/articolo/futuro-nelle-microalghe/valentina-meschia/2018-03-31