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121501887-0e32ab26-74ba-486a-9505-d0080ebe9e75 le scienze.it, 28/11/2017 Un nuovo meccanismo che impedisce ai macrofagi, le più importanti cellule "spazzine" dell'organismo, di fagocitare e distruggere le cellule tumorali è stato identificato da un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine. La scoperta, descritta su "Nature Immunology", promette di ampliare e rendere più efficace l'immunoterapia contro il cancro. [...] Studi su animali hanno mostrato che la somministrazione di un anticorpo anti-CD47, che blocca il segnale, migliora la capacità dei macrofagi di uccidere le cellule tumorali, tanto che sono in corso studi clinici di fase I per verificare la sicurezza e l'efficacia del trattamento negli esseri umani. Weissman e colleghi hanno ora scoperto che le cellule tumorali dispongono però anche di un secondo meccanismo che blocca i macrofagi, basato sul complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) di classe I, un gruppo di proteine che permette all'altro grande ramo del sistema immunitario - il sistema immunitario adattativo, al quale appartengono i linfociti T - di riconoscere se la cellula appartiene all'organismo ed è sana, e quindi non va aggredita, oppure no.... http://www.lescienze.it/news/2017/11/28/news/blocco_macrofagi_distruzione_cellule_tumorali-3769501/ https://www.nature.com/articles/s41590-017-0004-z.epdf?referrer_access_token=1IO9A3tCdZE20K9dmJ842tRgN0jAjWel9jnR3ZoTv0NDScD4iiRSk8kAOTqu7nXFTjZEY8dEbBP03X0rkPjOe3RfQ8m_fEmtaPFEnRCS_1_mVPlQOeYv7N9w63Vw1bjpw3hyaGRRt1ncdFfkjXclcjgCnMJYu6YzU5gaKUM-8q-Kwrvw23iF1k5mh_01WyPMnhjmiYXrBbbRacCUaVLS32EZ4jZqG0zfEOudbiC0lJsqQTHpMxa23Ku-ALRCjyPZE1s3zjzZxOdtuU8tCLhgDZwxulM92nrzJs1Oa2OWbHc%3D&tracking_referrer=www.lescienze.it
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Seminario Gianfranco_Biondi
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Documento4
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images la repubblica.it, 25/11/2017 - c. cucciatti Uno studio fa vedere come le cortecce frontali e parietali si attivino anche quando non siamo concentrati su uno stimolo esterno. Una scoperta che aiuterà l'analisi dello sviluppo del linguaggio A sostenere che il cervello è pronto a pianificare un'azione che coinvolge un oggetto vicino, prima ancora che lo stabilisca la nostra volontà, uno studio condotto dai ricercatori dell'ospedale San Raffaele di Milano e pubblicato sul Journal of Neuroscience. "C'è un monitoraggio in tempo reale - spiega Marco Tettamanti, ricercatore del San Raffaele e prima firma della ricerca - i neuroni hanno una reazione agli stimoli esterni praticamente istantanea". [...] "Vogliamo conoscere meglio cosa succede quando un bambino, durante la crescita, impara a comunicare e a interagire con gli altri. E poi - conclude Tettamanti - agevolare la diagnosi di malattie come la demenza senile". L'obiettivo degli studiosi è infatti quello di poter essere in grado di stabilire quanto, nello sviluppo di malattie degenerative, il cervello abbia il controllo delle informazioni che riceve. In altre parole, quale sia l'entità del danno". http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2017/11/25/news/cervello_reagisce_oggetti_intorno_inconsciamente-181815395/ http://www.jneurosci.org/content/37/44/10712