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Kem-Vie╠u╠et-Qua╠e╠ut-5 la repubblica, 1/8/2017, lidia pensiero Antiossidanti, probiotici e omega-3 nel cono gelato. È questo l’obiettivo del progetto di ricerca del dipartimento di Biologia dell’università Tor Vergata di Roma, in collaborazione col Movimento culturale dei gelatieri per il gelato. Il progetto prevede l’impiego di ingredienti naturali e potenzialmente salutari come gli omega 3 e, in generale, gli antiossidanti, in modo da trasformare un prodotto che si consuma per piacere in uno che fa anche bene alla salute. «Utilizzeremo anche alcune delle piante officinali del nostro orto botanico – spiega Antonella Canini, direttore del dipartimento di Biologia – particolarmente ricche di sostanze funzionali». Così, per esempio, si sperimenterà il gelato al tarassaco e al cardo mariano, due piante che hanno un’azione depurativa, quello al pomodoro ricco di licopene oppure alla menta piperita che, oltre ad essere rinfrescante, ha un’azione antisettica. A settembre inizierà la formazione dei gelatai interessati, poi ci saranno le prime prove di lavorazione e gli assaggi, per essere sicuri che oltre a far bene questo gelato sia anche buono da mangiare. Se ci si riuscirà, la prossima estate troveremo anche questi gusti. L’obiettivo delle ricette che biologi e gelatieri dovranno elaborare è duplice: aiutare la prevenzione di molte malattie e creare un alimento gradevole per gli anziani, che tendono a bere e mangiare poco accumulando carenze nutrizionali: «Il gelato – spiega Canini – può essere un modo per invogliare l’anziano a mangiare, e per questo pensiamo di elaborare una ricetta che contenga piante officinali ricche di fibre e sali minerali». Si lavora anche alla ricetta del gelato funzionale ad alcune patologie. «Si è visto che l’Alzheimer può dipendere da una carenza di dopamina e allora si potrebbero aggiungere al gelato alcuni principi attivi precursori della dopamina, come ad esempio il tarassaco», conclude. Qualche esperimento di gelato funzionale è già stato fatto. Esiste infatti una miscela antiossidante con base di cacao scuro, nocciole e tè verde che è stata sperimentata inizialmente proprio come base per la realizzazione del gelato e che è ora disponibile anche in versione di crema spalmabile o barretta. Lo ha ideato e messo a punto Valerio Sanguigni, cardiologo e docente di medicina interna a Tor Vergata, che lo ha poi brevettato con il nome di Powellnux: «Ho scelto questi tre ingredienti perché sono ricchi di polifenoli e mantengono inalterato il loro potere antiossidante». Per convalidare la sua idea, Sanguigni ha eseguito uno studio su quattordici persone, pubblicato su Nutrition. Le analisi del sangue hanno evidenziato che chi aveva mangiato il gelato Powellnux aveva meno radicali liberi e meno stress ossidativo.
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PROCEDURA VALUTATIVA AI SENSI DELL’ART. 24, COMMA 6, DELLA LEGGE      N. 240/2010 AD UN  POSTO  DI PROFESSORE UNIVERSITARIO DI RUOLO DI PRIMA FASCIA,  PRESSO IL DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA "TOR VERGATA" PER IL SETTORE CONCORSUALE 05/C1 - SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE BIO/07. VERBALE N. 1 – SEDUTA PRELIMINARE
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la repubblica.it, 27/7/2017, s. iannacone ...un’équipe di ricercatori statunitensi della Oregon Health and Science University, come racconta un report pubblicato su Mit Technology Rewiew ha portato a termine con successo una serie di esperimenti di editing genetico su embrioni umani, mostrando che è possibile (e sicuro) correggere difetti del dna legati all’insorgenza di malattie innate. [...] Gli scienziati dell’Oregon, coordinati da Shoukhrat Mitalipov, hanno raccontato, sempre stando al resoconto di Technology Review (ancora non è stato pubblicato alcuno studio ufficiale) di aver fatto “progressi significativi” nella modifica del genoma di embrioni umani usando la tecnica Crispr, in particolare rispetto a uno dei principali “effetti collaterali” dell’editing, il cosiddetto mosaicismo. ... https://www.technologyreview.com/s/608350/first-human-embryos-edited-in-us/ http://www.repubblica.it/scienze/2017/07/27/news/usa_usata_la_tecnica_crispr_per_modificare_il_dna_di_embrioni_umani-171772140/
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180204944-ad399521-bbd8-4629-9a8d-ccc5c2c78602 le scienze.it, 31/7/2017 Importanti dettagli del meccanismo che "smonta" i cromosomi durante la divisione cellulare per poi fornire un corredo cromosomico completo a entrambe le cellule figlie sono stati scoperti da ricercatori della Queen Mary University di Londra, che li illustrano in un articolo pubblicato su "Nature Communications".[...] Viji Draviam e colleghi hanno scoperto che l'aggancio fra i cromosomi e i microtubuli è mediato da due piccole macchine molecolari, due proteine, l'Aurora-B chinasi e una PP2A fosfatasi (BubR1-bound PP2A phosphatase). Queste proteine agiscono una in modo opposto all'altra, aggiungendo o rimuovendo rispettivamente gruppi di fosfati per controllare il perfetto aggancio dei microtubuli ai cromosomi. Quando non funzionano correttamente, o i loro livelli non sono nel giusto equilibrio, le cellule possono perdere o ottenere un cromosoma in più. [...] "I tumori aggressivi mostrano spesso un numero anomalo di cromosomi. Le cellule umane normali di solito dispongono di 23 coppie di cromosomi, tuttavia le cellule tumorali possono averne 50 o più", osserva Draviam. ... http://www.lescienze.it/news/2017/07/31/news/meccanismo_divisione_cellulare_aneuploidia-3618758/ https://www.nature.com/articles/s41467-017-00209-z