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le scienze.it, 7/7/2017 ... Patrick A. Ott del Dana-Farber Cancer Institute, a Boston, e colleghi hanno prodotto un vaccino di questo tipo partendo direttamente dai segmenti di DNA mutato nelle cellule tumorali. Il vaccino è stato poi somministrato a sei persone già sottoposte a intervento chirurgico per rimuovere un melanoma già in fase avanzata. Quattro di questi pazienti non hanno mostrato recidive a 25 mesi dalla terapia, mentre gli altri due, che avevano il tumore in fase particolarmente avanzata, sono state successivamente trattate con un altro tipo di terapia immunologica, detta “del checkpoint", o anti-PD-1, ottenendo alla fine una completa regressione tumorale. ... https://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature22991.html Ugur Sahin, della Johannes Gutenberg University, a Mainz, in Germania, e colleghi hanno invece ottenuto i neoantigeni necessari al vaccino partendo dall’RNA, il trascritto del DNA mutato, che media la produzione della proteina mutata. Successivamente hanno sottoposto a vaccinazione personalizzata 13 pazienti, otto dei quali sono rimasti liberi da tumori a 23 mesi dalla terapia, mentre cinque hanno avuto una ricaduta. Per due di questi cinque, una successiva terapia anti-PD-1 ha portato a una completa regressione tumorale. ... https://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature23003.html http://www.lescienze.it/news/2017/07/06/news/vaccini_personalizzati_contro_cancro_melanoma-3591649/
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download le scienze.it, 6/7/2017 - Anna Meldolesi/CRISPerMania Una micro-alga che produce una gran quantità di grassi facilmente convertibili in biodiesel. Potrebbe essere proprio Nannochloropsis gaditana a vincere la scommessa dei biocarburanti, magari con l'aiuto dell'editing genetico CRISPR che, grazie al lavoro della Synthetic Genomics, ha permesso di raddoppiare il contenuto lipidico del microorganismo L’exploit, pubblicato su "Nature Biotechnology", è riuscito alla compagnia fondata da Craig Venter, il bioimprenditore diventato famoso per il sequenziamento del DNA umano, che per le ricerche in questo filone conta sul sostegno di Exxon Mobil. Nell’era del riscaldamento globale, le alghe rappresentano un’opzione allettante perché consumano anidride carbonica, senza competere con la produzione alimentare per l’uso delle terre arabili. ... http://www.lescienze.it/news/2017/07/06/news/crispr_biodisel_craig_venter-3590659/ https://www.nature.com/articles/nbt.3865.epdf?referrer_access_token=Uwgp09G8D_hN8YxfGe62XdRgN0jAjWel9jnR3ZoTv0PcUrqq9D9WMe_rbkAOGRr2P-VqlyYINK71mNCKFV9-f-s13lvSss6T7EfZtje7qDL3bfcJeiokLTNKGt-LitE4NZ2_RYCoMf29Dk1pzBBFXFWNRLvsIVD_f8mtxzxLrgokXiPapSLNRUzxu8JMwI8lFDGL0YuiJTaeFqesQsCY3D-QK4v88xwVaQ59OzbjMuOiFrv_ogIIa7S--UClJFGJ&tracking_referrer=www.lescienze.it
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113819531-fcf8f7f1-1fcb-40c2-81ca-cc124550bc1b le scienze.it, 5/7/2017 La grande estinzione della fine del Cretaceo, avvenuta circa 66 milioni di anni fa, che decretò la fine di tre quarti delle specie viventi sul pianeta tra cui i dinosauri, fu anche l’occasione per l'esplosione evolutiva delle rane. Lo ha scoperto un gruppo di ricerca in uno studio pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”, secondo cui i tre maggiori rami filogenetici di questi anfibi, che comprendono l’88 per cento circa delle specie di rane viventi, apparvero simultaneamente sulla Terra proprio in quel periodo. [...] David Blackburn, curatore della Sezione anfibi e rettili del Museo di storia naturale della Florida e coautore dello studio. “Questo risultato era inatteso: l'ipotesi più probabile per spiegare il fenomeno è che dopo la massiccia estinzione di piante a animali causata dall'impatto di un asteroide o di una cometa, le specie che sopravvissero riempirono le nuove nicchie ecologiche che si crearono”. ... http://www.lescienze.it/news/2017/07/04/news/grande_estinzione_cretaceo_evluzione_rane-3590515/ http://www.pnas.org/content/early/2017/06/26/1704632114
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183410192-3e02d2ad-ed75-4043-8e75-abffc7456f6f   le scienze.it - 4/7/2017 La capacità riproduttiva e la sopravvivenza delle api sono effettivamente messe a grave rischio dai neonicotinoidi, una classe di insetticidi ampiamente diffusi per la protezione dai parassiti di importanti colture. L'entità del danno però appare correlata anche ad altri fattori ambientali legati allo specifico contesto locale. A confermare quello che finora era solo un sospetto sono stati i primi due studi su larga scala effettuati da due gruppi di ricerca che firmano altrettanti articoli su "Science". [...] Nel primo studio, Ben A. Woodcock, del britannico Natural Environment Research Council, e colleghi hanno monitorato l'impatto delle sostanze su una specie di ape domestica (Apis mellifera), su una specie selvatica (Osmia bicornis) e sui bombi (Bombus terrestris) è...] Nel secondo studio, Nadejda Tsvetkov, della canadese York University, e colleghi, hanno studiato un'area agricola del Canada ... http://www.lescienze.it/news/2017/07/04/news/api_effetti_negativi_insetticidi_funghicidi-3589271/ http://science.sciencemag.org/content/356/6345/1393 http://science.sciencemag.org/content/356/6345/1395.full