La Stampa.it – 10/1/2014, alessia de luca

Cabi_FCR_10In tutto il mondo sono oltre 4oo le “cliniche” che offrono l’assistenza. L’obiettivo è garantire la sussistenza a milioni di famiglie in difficoltà

[...] Quello di ‘medici delle piante’ non è un titolo riconosciuto, ma il nome che il Centro per l’agricoltura e le bioscienze Cabi ( http://www.cabi.org/ )con base in Gran Bretagna, attribuisce a circa un migliaio di esperti che ha contribuito a formare, con la collaborazione dei governi locali, nell’ambito del programma Plantwise ( http://www.plantwise.org/ ) . Dal 2010 ad oggi, Plantwise ha allestito 413 cliniche delle piante in 31 paesi. Dall’Afghanistan all’Honduras e ancora in India, Sierra Leone e Repubblica Democratica del Congo, questi centri per la cura delle piante negli ultimi tre anni sono spuntati come funghi, in alcuni dei paesi con il minor reddito pro capite al mondo.

L’idea è semplice ma efficace: parte dal presupposto che ancora oggi circa un miliardo di persone al mondo sono soggette a insicurezza alimentare cronica e più di 800 milioni soffrono la fame. E questo, mentre oltre il 40% delle coltivazioni nei paesi poveri vengono distrutte da agenti esterni (parassiti e epidemie) o pesticidi. Quindi, ridurre anche solo dell’1% le perdite nei raccolti, significa garantire a milioni di famiglie la sussistenza di base. [...] Inoltre, le cliniche delle piante presenti sul territorio contribuiscono ad alimentare un database online e a monitorare eventuali ‘focolai’ di nuove epidemie dei vegetali, come il micidiale Cassava brown streak virus disease (Cbsd) noto anche come la ‘peste della Cassava’ che in Africa Orientale e la Regione dei Grandi Laghi, secondo dati dell’Istituto internazionale per l’agricoltura tropicale ha causato nelle peggiori epidemie, la perdita di circa il 70% dei raccolti. http://www.lastampa.it/2014/01/10/scienza/ambiente/il-caso/anche-le-piante-hanno-i-loro-dottori-cos-si-curano-i-frutti-della-terra-ZjqgthEnOXBdaPTRyyqseK/pagina.html