La Stampa, 6/3/2014, green news, cristina gentile

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Sono circa 55 miliardi solo in Italia ma non intasano il territorio, anzi. Le api sono tra i più significativi indicatori dello “stato di salute” di un ambiente e contribuiscono notevolmente anche al buon andamento economico del settore agricolo: gli alveari nostrani, un milione e 150mila quelli censiti, creano un indotto pari a 60 milioni di euro l’anno, con oltre 11mila produttori apistici e quasi 40mila apicoltori dediti all’autoconsumo.

La produzione del 2012 si è attestata sui 230mila quintali, mentre quella del 2013 appare in calo. Per il Sistema d’informazione sull’agricoltura biologica (Sinab) gli alveari in regime di controllo biologico ammontano a 128mila, mentre sarebbero più del doppio, per l’Unione nazionale apicoltori (Unaapi), quelli gestiti in modalità bio ma non certificati. “Sono certificati bio il 10 per cento degli alveari, la percentuale più elevata tra le zootecnie” dichiara Francesco Panella, presidente Unaapi, a margine del terzo simposio mondiale dell’apicoltura biologica, dal 4 al 7 marzo a Castel San Pietro, alle porte di Bologna. Appuntamento che poi prosegue con Apimell, alla fiera di Piacenza dal 7 al 9 marzo. “Ospitiamo il simposio perchè l’Italia si colloca fra i Paesi più significativi al mondo per l’apicoltura bio [...] http://www.lastampa.it/2014/03/06/scienza/ambiente/green-news/lapicoltura-biologica-mondiale-si-d-appuntamento-in-emilia-romagna-u69Um8o0ux1uVeGfaflWLK/pagina.html