La Stampa – 20/10/2013
Molti Paesi europei potrebbero non essere più in grado di aumentare la quantità di cibo che producono. Il motivo? Molte colture di base sono vicine ai loro limiti fisiologici di crescita. Lo rivela Lester Brown, presidente dell’Earth Watch Institute e analista alimentare di fama internazionale
Molte colture di base sono vicine ai loro limiti fisiologici di crescita. Lo rivela Lester Brown, presidente dell’Earth Watch Institute e analista alimentare di fama internazionale. “In Francia, Germania e Regno Unito, i tre produttori di grano leader nell’Europa occidentale, c’è stato poco aumento dei rendimenti per oltre 10 anni”, avverte Brown: “Altri Paesi raggiungeranno presto i loro limiti per le rese di granaglie”. Un problema che riguarda anche diverse nazioni extra-Ue, rivela Brown. Come India, Corea del sud, Cina e Giappone, dove la produttività dei raccolti di riso non cresce da ben 17 anni. [...] In Gran Bretagna, nazione europea che con la Svezia sta cercando più di altri di capire come fronteggiare questo fenomeno, Stuart Knight del National Institute of Agricultural Botany non la pensa allo stesso modo: “I raccolti hanno dei limiti fisiologici, ma pensiamo di essere ben lungi dal raggiungerli”, assicura. Esattamente il contrario di quanto afferma Lester Brown, per cui l’agricoltura tradizionale non può più nemmeno sperare di aumentare la sua produttività.
L’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) sembra dare ragione a Knight. Secondo il suo ultimo rapporto trimestrale “Crop Prospects and Food Situation”, infatti, la produzione cerealicola mondiale nel 2013 aumenterà di circa il 7% rispetto allo scorso anno, aumento che porterebbe la produzione mondiale di cereali al livello record di 2.479 milioni di tonnellate. “Le rese di cereali per ettaro, come qualsiasi processo di crescita biologica, hanno i loro limiti e non possono continuare a salire all’infinito”, insiste però il presidente del Worldwatch Institute, [...]
Università di Tor Vergata