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La Stampa.it- 29/10/2013 – tuttogreen

franco brizzo

Secondo un nuovo studio pubblicato dalla FAO, con un impiego più diffuso di pratiche già esistenti e di tecnologie più efficienti, si potrebbero tagliare le emissioni di gas serra prodotte attualmente dal settore zootecnico di ben il 30 per cento.
Il rapporto, Tackling climate change through livestock: A global assessment of emissions and mitigation opportunities (Affrontare il cambiamento climatico attraverso il bestiame: la valutazione globale delle emissioni e delle opportunità di mitigazione, N.d.T.), rappresenta la stima più completa mai fatta sinora di quanto l’allevamento del bestiame contribuisca al riscaldamento globale, e delle potenzialità del settore di affrontare il problema. In tutto, i gas a effetto serra (GHG) associati alla filiera produttiva zootecnica sono responsabili fino a 7,1 gigatonnellate (Gt) di anidride carbonica equivalente (CO2) l’anno – vale a dire il 14,5 per cento di tutte le emissioni di gas serra prodotte dagli esseri umani. Le principali fonti di emissione sono: la produzione e la lavorazione dei mangimi (45 per cento del totale), il processo digestivo delle mucche (39 per cento), e la decomposizione del letame (10 per cento). Il resto è imputabile al trattamento e trasporto dei prodotti animali. [...]

http://www.lastampa.it/2013/10/29/scienza/ambiente/focus/fao-possibile-ridurre-le-emissioni-da-zootecnia-Fe6fpCEeHdsoU5bhmR4UhI/pagina.html