la stampa.it – 30/5/2014, tuttogreen, v. ulivieri
Molte patologie dipendono da fattori ambientali, troppo spesso non considerati nella diagnosi medica. Se ne è parlato a Torino al 4° Workshop Nazionale Image
Un vaso di Pandora pieno fino all’orlo. La lista delle patologie correlate a fattori ambientali è lunghissima ma poco conosciuta.
“L’ambiente si comporta come uno specchio, riflettendo sull’uomo le sostanze ricevute, più o meno nocive, veicolate da tre principali vettori: l’acqua che beviamo, l’aria che respiriamo, il cibo con cui ci nutriamo. A sua volta, l’uomo-bersaglio può subire tutti quei malanni che formano la cosiddetta patologia ambientale”, ha detto il patologo ed ex docente all’università di Torino Giancarlo Ugazio, parlando al 4° Workshop Nazionale Image che si è chiuso il 23 maggio a Torino, dedicato quest’anno al tema “Medicina ambientale e salute: verso la smart health”. Il risultato è che “l’attesa di vita grezza sta aumentando grazie al progresso, ma, per gli stessi motivi, l’attesa di vita sana sta diminuendo in modo progressivo dal 2003”.
[...] in Italia mancano competenze, ma anche esami diagnostici specifici. La “medicina ambientale”, insomma, ha ancora molta strada da fare. “Sappiamo tutti che certe patologie, vedi per esempio il morbo di Parkinson, sono legate all’esposizione a coloranti, conservanti, pesticidi, metalli pesanti. Non si può più continuare a far finta di niente”, ha spiegato al Workshop Image Antonio Maria Pasciuto, medico fondatore di ASSIMAS (Associazione italiana medicina ambiente salute), che da anni studia le correlazioni tra salute e ambiente. http://www.lastampa.it/2014/05/30/scienza/ambiente/focus/sostanze-chimiche-e-salute-un-legame-a-doppio-filo-X3lLAs5ZvygmFvRgMz9sXM/pagina.html
Università di Tor Vergata