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121816526-b03e3716-640e-45f0-8521-276b8a3e2d2f   le scienze.it, 24/4/2017 Un bruco piuttosto comune è in grado di biodegradare il polietilene, o PE, una delle plastiche più resistenti e più diffuse. La scoperta - che potrebbe contribuire significativamente a risolvere problema dello smaltimento della plastica - è di un gruppo di ricercatori dell'Università della Cantabria a Santander, in Spagna, e dell'Università di Cambridge, in Gran Bretagna, che firmano un articolo su "Current Biology". Il bruco in questione è la larva della farfalla Galleria mellonella, ben nota a pescatori che la usano come esca, con il nome di camola del miele o tarma maggiore della cera. ... http://www.lescienze.it/news/2017/04/24/news/biodegradazione_plastica_pe_camola_cera_-_embargo_h_17-3501568/ http://www.cell.com/current-biology/fulltext/S0960-9822(17)30231-2
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la stampa.it, 21/4/2017, n. panciera la 2a Giornata Nazionale della Salute della Donna, Ragioni biologiche alla base di queste diversità, sempre più studiata e condizionante ...Un’indagine svolta su oltre 85mila adulti in 17 Paesi di tutto il mondo ha evidenziato come una sintomatologia dolorosa cronica di qualsiasi tipo affligga il 45% delle donne, rispetto al 31,4% degli uomini, associandosi nell’8% dei casi a depressione. Un altro studio, condotto dalla Standford University su 11mila persone, ha mostrato che, in situazioni cliniche sovrapponibili, le femmine soffrirebbero il 20% in più dei maschi.Nelle donne, poi, alcune patologie sono più ricorrenti: la fibromialgia lo è 6 volte di più rispetto agli uomini, la cefalea tensiva cronica 4 volte di più, il lupus fino a 9 volte, l’artrite reumatoide 2,5 volte in più, l’artrosi 3 volte di più intorno alla menopausa, l’emicrania 3 volte di più. [...] Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia presso l’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano e Presidente della Fondazione Graziottin per la cura del dolore nella donna Onlus. «Nel sesso femminile, dopo la pubertà le malattie infiammatorie e autoimmuni raddoppiano o addirittura triplicano per l’effetto degli ormoni sessuali sulle cellule che regolano le difese immunitarie; in particolare, la fluttuazione degli estrogeni legata al ciclo mestruale stimola la liberazione di sostanze infiammatorie nei tessuti, che peggiorano le eventuali infiammazioni in corso ed il dolore ad esse correlato». Nonostante questa asimmetria di genere, gli studi clinici sono prevalentemente condotti sugli uomini, anche se «la farmacologia di genere esiste già come consapevolezza» spiega Diego Fornasari, Professore di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano, ma è «piuttosto recente e ancora priva di una gran mole di dati». ... http://www.lastampa.it/2017/04/21/scienza/benessere/dolore-fisico-ecco-perch-le-donne-lo-percepiscono-in-modo-diverso-dagli-uomini-EapokqKVUuGI0wXPs1NrPL/pagina.html
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300x1691492621668414C3l4BcAXAAEXa64   radiotrescienza, 20/4/2017 - Al microfono Rossella Panarese, riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-c4bfb62b-b2aa-4b05-bb4b-53d31b39e6e1.html Doveva essere una mobilitazione tutta americana, scienziati e ricercatori per le strade di Washington per opporsi al cambio di rotta sulle politiche ambientali e ai tagli alla ricerca voluti dalla presidenza Trump. March for Science ha finito per raccogliere adesioni in tutto il mondo: quella che si terrà il 22 aprile sarà così una manifestazione globale con più di quattrocento cortei in trentacinque paesi. A sostegno della scienza, in difesa della ragione e della ricerca. Ce la raccontano Alessandro Vespignani, fisico alla Northeastern University di Boston, Ilaria Capua, virologa e direttrice del One health institute of excellence dell'università della Florida, e Massimo Pigliucci, docente di filosofia alla City University of New York. https://www.marchforscience.com/ La March for Science in Italia: http://www.sciencemarchit.com/it/home/ http://www.sciencemag.org/news/2017/04/marchers-around-world-tell-us-why-theyre-taking-streets-science#Italy
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300x1691492098744021Typical_carcinoid_tumor_of_the_lung__trabecular_pattern     radiotrescienza.it - 14/4/2017 - Al microfono Elisabetta Tola Due terzi dei tumori sarebbero frutto del caso. Più che col patrimonio genetico o con gli stili di vita, il cancro avrebbe soprattutto a che fare con la sfortuna. È quello che sembra affermare un nuovo studio, apparso di recente su Science, che riprende e amplia una ricerca pubblicata due anni fa e che già allora aveva fatto molto discutere. Qual è il modo corretto in cui interpretare questi risultati? Quale ruolo deve giocare la prevenzione nella battaglia contro i tumori? Lo chiediamo ad Alberto Mantovani, direttore dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano, e Paolo Vineis, epidemiologo dell’Imperial College di Londra. http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-d1a95b3d-3c3b-430b-969d-dcdf22b1e184.html http://science.sciencemag.org/content/355/6331/1330 -