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144631748-b4a85c62-042e-46bf-9d58-39ac17beff22 le scienze.it, 1/12/2016 L'attività metabolica e i movimenti della flora batterica intestinale seguono anch'essi dei ritmi circadiani, che influenzano quelli dell'ospite. Eventuali anomalie in questi ritmi batterici possono alterare la capacità metaboliche dell'organismo ospite, e in particolare quella di metabolizzare i farmaci e di degradare sostanze potenzialmente tossiche. La scoperta è di un gruppo di ricercatori del Weizmann Institute of Science a Rehovot, in Israele, che firmano un articolo su "Cell". [...] Inoltre, una migliore comprensione del rapporto fra flora intestinale e ospite potrebbe aiutare a intervenire su problemi come l'obesità e la sindrome metabolica, che sono più comuni nelle persone i cui ritmi circadiani sono spesso disturbati a causa del lavoro su turni o del jet lag. http://www.lescienze.it/news/2016/12/01/news/ritmi_circadiani_flora_intestinale_ospite_metabolismo_alterato-3334311/ http://www.cell.com/cell/fulltext/S0092-8674(16)31524-0
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300x1691480520453223hiv-virus   radiotrescienza.it, 1/12/2016 - al microfono r. panarese Undici nuovi casi al giorno, solo in Italia. Stanno aumentando negli ultimi anni i nuovi contagi da HIV. Da malattia mortale l’AIDS è oggi diventata una malattia cronica, che spaventa di meno: forse è per questo che stiamo abbassando la guardia. Nella Giornata mondiale contro l'AIDS, facciamo il punto su terapie e prevenzione con Andrea Antinori, dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, con il quale cerchiamo di ricostruire anche il mito pluridecennale del “paziente zero”: chi è stato il primo essere umano malato di AIDS? riascoltabile: http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-3beb163f-9cb6-4c52-a522-09fa7ed82d4f.html?refresh_ce https://www.youtube.com/watch?v=_-Dosrg6ewA http://www.nature.com/nature/journal/v539/n7627/full/nature19827.html http://www.lastampa.it/2016/12/01/scienza/benessere/aids-troppi-ignorano-di-essere-malati-gli-etero-meno-attenti-degli-omosessuali-fate-il-test-57KYfhqPkGAURshIgNiZpO/pagina.html  http://www.repubblica.it/topics/news/la_giornata_mondiale_dell_aids_in_italia_un_sieropositivo_su_4_non_sa_di_esserlo-153149234/?ref=HRER3-1
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le scienze,28/11/2016 Per la prima volta, uno studio sui topi ha ora scoperto in che modo la dieta influenza il microbioma intestinale, [...] Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista “Molecular Cell” , hanno confrontato topi con un microbioma molto ricco e attivo e topi che ne erano privi. Hanno così scoperto le notevoli differenze che si instaurano nei meccanismi epigenetici [...] “Quando l'individuo consuma una dieta ricca di polisaccaridi complessi di origine vegetale, c'è una maggiore disponibilità di cibo per il microbioma perché l'organismo umano non li può utilizzare, a differenza di quanto accade con gli zuccheri semplici”, spiega Federico Rey, dell'Università del Wisconsin a Madison, autore senior dello studio. ... http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1097276516306700 http://www.lescienze.it/news/2016/11/28/news/dieta_mirobioma_regolazioni_epigenetiche-3327385/
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102502975-b1fb0164-100a-44bf-9978-8e03942f902ble scienze.it, 28/11/2016 ... un nuovo studio pubblicato su "Nature" che analizza le principali minacce alla sopravvivenza degli impollinatori - come lo sfruttamento dei terreni, il cambiamento climatico e l'attacco dei patogeni - e delinea le possibili misure per mitigare il problema [...] L'ennesimo allarme è stato lanciato sulle pagine della rivista “Nature” da Simon Potts dell'Università di Readings, nel Regno Unito, e colleghi di una collaborazione internazionale. [...] Secondo dati risalenti al 2009 il valore commerciale dei beni prodotti grazie agli animali impollinatori è stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari all'anno, ma per il futuro si teme che questo contributo al benessere umano possa venire a mancare. Secondo la Red list dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, un elenco delle specie animali maggiormente a rischio di estinzione in Europa sono minacciati il 9 per cento delle api e il 9 per cento delle farfalle, ma in singole nazioni queste percentuali possono arrivare addirittura al 50 per cento. In molti casi inoltre si tratta di stime per difetto: per il 57 per cento circa delle specie mancano quasi del tutto dati attendibili. ... http://www.lescienze.it/news/2016/11/28/news/minaccia_animali_impollinatori-3328706/ http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature20588.html