:
234149288-b466b09b-e8ce-4195-904e-8afea29054c1 le scienze.it - 14/12015 ... Secondo la teoria della selezione parentale, elaborata per la prima volta da William Hamilton nel 1964, l'altruismo che si riscontra in molte società animali avrebbe una spiegazione genetica. [...] Questa teoria, fortemente dibattuta negli ultimi decenni, trova ora un sostegno sperimentale in uno studio sulle api di David Queller della Washington University in St. Louis, e colleghi che firmano un articolo sulla rivista “Proceedings of the National Academy of Sciences”. ... Gli autori hanno dimostrato che quando l'ape regina di una colonia muore, le operaie iniziano a competere le une con le altre in modo egoistico, e che questo comportamento è indotto dai geni ereditati dai padri. “Siamo soliti pensare che le api siano un esempio di cooperazione ideale: tutti i membri della colonia infatti lavorano insieme in armonia”, ha spiegato Grozinger. “I nostri studi dimostrano che esiste in realtà un conflitto, qualificato come intragenomico, tra i geni ereditati dal padre e quelli ereditati dalla madre”. ... http://www.pnas.org/content/early/2016/01/06/1516636113 http://www.lescienze.it/news/2016/01/14/news/evoluzione_parentale_api-2929005/
:
LOCANDINA Seminario Cattaneo-Chiara D'onofrio _2_   Venerdì 15 gennaio 2016, ore 15:00 Senatrice Elena Cattaneo (Professore Ordinario, Dipartimento di BioscienzeDirettore del Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia delle Malattie Neurodegenerative, Direttore di UniStem, Università degli Studi di Milano) Neuroni da staminali: prospettive conoscitive e cliniche in ambito neurologico   AULA MAGNA GISMONDI - Macroarea di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali - UNIVERSITA’ di ROMA TOR VERGATA, Via della Ricerca Scientifica, 1 Per informazioni dott.ssa O. Franzese 06-7259-6333 o  prof.ssa MG. Santoro 06-7259-4822 Avviso per gli studenti dei Corsi di Laurea di area biologica: (LM BCMSB, BEEA, BI, M.Sc BT, SNU; LT SB, BT): La presenza (documentata mediante firma) e una breve relazione sul seminario potranno essere considerati validi per l'acquisizione di una parte di CFU di attività a scelta. Per ulteriori informazioni rivolgersi al prof. Loreni (loreni@uniroma2.it)  
:
la repubblica.it, 12/1/2016 Bloccando la produzione di nuove cellule immunitarie del cervello si possono ridurre i problemi di memoria nelle persone affette da Alzheimer. Lo suggerisce uno studio dell'università di Southampton pubblicato su 'Brain', che aggiunge prove all'ipotesi che l'infiammazione del cervello sia all'origine della malattia. Nell'esperimento un farmaco usato per bloccare la produzione di queste cellule, dette microgliali, nel cervello dei topi ha avuto un effetto positivo. Gli esperti parlano di "parlano di risultati emozionanti" [...] questo nuovo studio suggerisce che in realtà il bersaglio deve essere l'infiammazione cerebrale causata da un accumulo di cellule immunitarie della microglia. Diego Gomez-Nicola, autore principale dello studio, ha dichiarato: "Questi risultati rappresentano la prova più ampia per arrivare a dimostrare che questo particolare percorso ha un ruolo nello sviluppo della malattia di Alzheimer". ... http://brain.oxfordjournals.org/content/early/2016/01/09/brain.awv379 http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2016/01/11/news/scoperto_nel_cervello_nuovo_bersaglio_contro_l_alzheimer-131012531/
:
la repubblica.it - 8/1/2016, i. d'aria ...Lo studio, svolto dai ricercatori del Dipartimento di Scienze farmacologiche e biomolecolari dell'Università Statale di Milano in collaborazione con l'Università del Piemonte Orientale e le università di Bordeaux e Newcastle, è stato pubblicato di recente sulla rivista Nature Communications e può rappresentare il punto di partenza per la messa a punto di nuovi farmaci che agiscano proprio sfruttando le funzioni della proteina. Il ruolo del glutammato - Finora pochi avevano studiato questa proteina e la sua strategica funzione. "Abbiamo scoperto che la proteina Rabphilin-3A lega i recettori di glutammato che sono importanti per il consolidamento della memoria a lungo termine", spiega Fabrizio Gardoni che con Monica Diluca, presso il Dipartimento della Statale di Milano, ha coordinato il gruppo di studio. ... http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2016/01/08/news/la_proteina_amica_della_memoria-130839977/ http://www.nature.com/ncomms/2015/151218/ncomms10181/full/ncomms10181.html