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genoma1   È pronto il primo atlante dell'attività dei geni: frutto di una vastissima ricerca internazionale alla quale ha collaborato anche l'Italia, con cinque centri di ricerca, è la prima mappa dettagliata di come i geni lavorano per costruire cellule e tessuti dell'organismo umano.Il risultato è pubblicato in due articoli su Nature e coordinati da Yoshihide Hayashizaki, dell'istituto giapponese Riken, e Albin Sandelin, dell'università di Copenaghen (http://www.nature.com/nature/journal/v507/n7493/full/nature13182.html  , http://www.nature.com/nature/journal/v507/n7493/full/nature12787.html ). Frutto del progetto Fantom5, la ricerca potrebbe contribuire a identificare i geni coinvolti in molte malattie e a sviluppare nuove frontiere della medicina personalizzata e rigenerativa. «È la prima panoramica completa sui sistemi che regolano il modo in cui i geni vengono letti dalla varietà delle nostre cellule, al fine di svolgere le diverse funzioni che servono all'organismo», osservano Silvano Piazza e Claudio Schneider, del Laboratorio Nazionale del Consorzio interuniversitario per le biotecnologie (Lncib) dell'Area Science Park di Trieste e dell'università di Udine. di Francesca Cerati - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/VThab
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Le Scienze, 25/3/2014 Nei prossimi decenni, il cambiamento del clima avrà effetti da moderati a positivi sulla coltivazione dell'olivo nel bacino del Mediterraneo, inclusa l'Italia, con un corrispondente andamento dei profitti. Tuttavia, la situazione è ricca di contrasti. Nel nostro paese, per esempio, saranno a rischio le piccole aziende che operano su terreni in pendenza o in aree marginali, pari dal 21 per cento di tutte le aree coltivate a olivo [...] A descrivere questo scenario è uno studio condotto da ricercatori del Centro Ricerche Casaccia dell'ENEA, che firmano un articolo pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”. http://www.pnas.org/content/early/2014/03/20/1314437111 http://www.lescienze.it/news/2014/03/25/news/produzione_olio_ulivi_variazioni_profitto_mediterraneo_italia-2068328/
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imagesCAMISSRN   Diramato lo scorso 13 marzo dall' EFSA - Autorità Europea per la Sicurezza alimentare "Occorre con urgenza una cooperazione più intensa tra agenzie UE, Stati membri e ricercatori dell’UE per una migliore comprensione di come i fattori multipli di stress danneggino la salute delle api. E’ questa una delle conclusioni di una relazione pubblicata oggi dall’EFSA, che propone anche la creazione di una banca dati di ricerca centralizzata, ad accesso libero, per sostenere lo sviluppo di un approccio olistico alla valutazione dei fattori di stress per le api."  http://www.efsa.europa.eu/it/ Towards an integrated environmental risk assessment of multiple stressors on bees: review of research projects in Europe, knowledge gaps and recommendations    (http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/3594.htm ) Il prossimo 7 aprile a Bruxelles è stato organizzato un simposio per approfondire ancora una volta il tema e fare il punto sulle strategie di lotta al fenomeno.
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imgres la stampa.it - tuttoscienze - 24/03/2014 ... un nuovo studio descritto su Cell Reports. [...] La ricerca, condotta da Claudio Soto della University of Texas Medical School, offre la speranza che si possa a breve diagnosticare e trattare l’Alzheimer prima che si spinga troppo avanti, danneggiando profondamente il cervello. «Gli scienziati tendono a pensare che le placche amiloidi siano il vero problema del morbo di Alzheimer» ha spiegato Soto «ma adesso appare chiaro che non sono gli aggregati i principali colpevoli ma i loro precursori, gli oligomeri solubili di beta-amiloide, molecole cruciali che costituiscono il marker più affidabile per effettuare una diagnosi precoce della malattia e che circolano per anni, se non decenni, nel corpo prima che si presentino i sintomi cognitivi». La tecnologia che rileva le proteine mal ripiegate è la PMCA (protein misfolding cyclic amplification) che amplifica le proteine anomale e le spezza in parti più piccole per poi miscelarle con proteine normali:[...]  http://www.lastampa.it/2014/03/24/scienza/una-diagnosi-precoce-dellalzheimer-dallanalisi-del-fluido-spinale-UiyB28LAf11Vk5dCiJKhKP/pagina.html