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radiotrescienza, 31/4/2014
Oggi a Yokohama, in Giappone, gli scienziati dell’Ipcc, il panel delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, passano all’azione. Ecco le misure che i decisori di tutto il mondo dovrebbero prendere perché tutto il mondo sia preparato ad affrontare gli effetti di un pianeta che cambia. Ne parliamo con Stefano Caserini, docente di mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano. http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/PublishingBlock-aaee447d-8a68-46e9-b13f-43525399e0d8-podcast.html
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la stampa.it - tuttoscienze, 2/4/2014
«Brain Prize», conferito a studiosi che si sono distinti per un contributo straordinario alle neuroscienze europee.[...] istituito dalla «Grete Lundbeck European Brain Research Prize Foundation», che nella sua quarta edizione annuale l’ha assegnato a tre star del settore, Giacomo Rizzolatti, Stanislas Dehaene e Trevor Robbins.[...] Nell’insieme questi tre ricercatori sono stati dei veri pionieri nel tracciare la strada sui meccanismi neurali che sono alla base dei processi mentali. Le loro scoperte nascono dalla fusione di interessi diversi, tra le neuroscienze e la psicologia cognitiva, portando a una nuova frontiera che oggi viene definita «biologia della mente». [...] cerimonia di premiazione che si terrà a Copenaghen il prossimo 1° maggio.
http://www.lastampa.it/2014/04/02/scienza/tuttoscienze/a-rizzolatti-il-premio-che-vale-un-nobel-pV4xpg99VVMFs535NnyacI/pagina.html
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corriere della sera.it - 31/03/2014 massimo spampani
Inseriti nanotubi di carbonio nei cloroplasti. Possibile controllare anche gli inquinanti ambientali
Un team di ricerca del Massachusetts Institute of Technology (Mit) ha ottenuto i primi risultati incorporando nei cloroplasti, gli organelli delle piante in cui avviene la fotosintesi, nanotubi di carbonio. Si è così riusciti a far catturare a una pianta il 30% in più di energia luminosa, oppure, con altri microtubi, a farle rilevare la presenza del monossido d’azoto. E i ricercatori stanno lavorando anche per incorporare dispositivi elettronici nelle piante. Si è aperto insomma un nuovo capitolo: quello delle piante nanobioniche. «Le piante sono molto attraenti come piattaforma tecnologica», spiega Michael Strano, professore di ingegneria chimica e capo della squadra di ricerca del Mit. «Il potenziale è davvero infinito. Possiamo per esempio immaginare di trasformare le piante in dispositivi fotonici, autoalimentati come rivelatori per esplosivi o armi chimiche». L’idea delle piante nanobioniche è nata da un progetto per costruire celle solari che si autoriparano sul modello delle cellule vegetali. [...] Juan Pablo Giraldo, biologo e primo autore del lavoro pubblicato su Nature Materials http://www.nature.com/nmat/journal/v13/n4/full/nmat3890.html
http://www.corriere.it/scienze/14_marzo_30/piante-nanobioniche-catturare-energia-7bc873f6-b822-11e3-9fea-b6850cd5b15f.shtml
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la stampa.it - 1/04/2014
Ogni copia in meno di amilasi aumenta del 20% la possibilità
Un nuovo studio del King’s College di Londra ha scoperto che le persone che posseggono poche copie di un gene che codifica un enzima destinato alla digestione dei carboidrati potrebbero essere soggette ad un rischio maggiore di obesità.
Risultati, pubblicati sulla rivista Nature Genetics, che rivelano che una dieta per essere realmente efficace dovrebbe tener conto anche delle specifiche predisposizioni digestive da una prospettiva genetica. Il paziente, infatti, potrebbe essere anche privo degli enzimi necessari per digerire diversi alimenti. http://www.lastampa.it/2014/04/01/scienza/rischio-obesit-se-manca-il-mangiacarboidrati-uOVOmyXdTF3qbqnnInHmSJ/pagina.html

Università di Tor Vergata