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La Repubblica.it, 3/2/2014 Domani World Cancer Day, aumento malattia anche in Italia. Crescerà la mortalità: le vittime diventeranno 13 milioni l'anno, il 70% delle quali in Africa. Il peggior killer resta il polmone Come un lenzuolo che progressivamente si stende sul mondo, i tumori interessano sempre più paesi, con incidenze in grande crescita man mano che aumenta il benessere e vengono adottati gli stili di vita occidentali. La fotografia, alla vigilia del World Cancer Day, è nel rapporto annuale dell'Iarc, l'agenzia dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che si occupa della malattia, che prevede che in meno di vent'anni i casi passeranno dai 14 milioni del 2012 ai 22 milioni nel 2030.[...] Per quanto riguarda l'Italia, secondo il rapporto messo a punto da Aiom e Airtum, nel 2012 si sono registrati 364mila nuovi casi. Se la mortalità appare in diminuzione, con il nostro paese che ha anche il record europeo di sopravvivenza a 5 anni, anche da noi c'è la tendenza all'aumento dei casi...  http://www.repubblica.it/salute/medicina/2014/02/03/news/oms_nel_mondo_epidemia_tumori_nel_2_30_i_casi_saranno_22_milioni-77616457/?ref=HREC1-35  
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La Stampa.it - 3/2/2014, tuttoscienze Agiscono su uno specifico gruppo di cellule di differenti tipologie da cui parte lo sviluppo del glioblastoma. [...] Si tratta di due fattori di trascrizione, chiamati FOXG1 e Groucho/TLE, che potrebbero divenire in futuro bersagli di nuove terapie antitumorali che mirino a “disattivarli”, fermando così lo sviluppo di questo tumore cerebrale. Tra gli autori di questa scoperta, realizzata nei laboratori della McGill University di Montreal in Canada, vi è anche un ricercatore italiano, Alessandro Perin, che lavora presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano. Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Nature Communications. http://www.lastampa.it/2014/02/03/scienza/individuate-proteine-responsabili-del-tumore-cervello-5OvD4Ld1AzZ4vHSymA3qcJ/pagina.html
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Basilico post LaStampa La Stampa.it, 3/2/2014 la direttrice di Agroinnova e presidente dell' International Society of Plant Pathology (ISPP) , Maria Lodovica Gullino. ...L'innovazione introdotta dai ricercatori riguarda proprio la sostituzione o la riduzione degli agrofarmaci nel sacchetto a favore di componenti 100% naturali. Come l'olio essenziale al basilico con cui i semi vengono massaggiati. Il trattamento fa apparire le serre del polo di ricerca quasi una sorta di centro benessere per sementi malate ma risponde a una necessità di tutela dell'ambiente e del cibo che mangiamo. Già in fase di sperimentazione, questo massaggio naturale preverrebbe la diffusione di malattie aumentando le chance di recuperare partite di semi contagiati ma non del tutto compromessi. Gettare tonnellate di sementi ormai irrecuperabili, infatti, significa perdere migliaia di euro di potenziali colture. Ripartire dalla concia Secondo l'Associazione Italiana Sementi, nel 2007 «il 90% delle sementi di mais distribuite sul mercato italiano ha subito un trattamento conciante protettivo di base con prodotti fungicidi», mentre il 60% circa delle sementi già trattate con un fungicida viene poi conciato anche con un prodotto insetticida. Metodo, quest'ultimo, che alcuni ritengono non necessariamente nocivo per l'ambiente (come dimostrava una ricerca condotta tra il 2003 e il 2006 sulle sementi di mais in Veneto, conciate con insetticida) ma che nel 2008 ha subito una battuta d'arresto nell'applicazione perché sospettato di essere la causa di una elevata moria di api [...] Obiettivo fatto proprio anche dall'Autorità per la Sicurezza Alimentare dell'Unione Europea che sta puntando molto sulla concia naturale per ridurre il rischio di malattie e quindi la perdita di materia prima. http://www.lastampa.it/2014/02/03/blogs/agriconnection/massaggi-al-basilico-e-riabilitazione-ecco-la-spa-italiana-per-sementi-pQK85Gw9OtVEJwoWKxIpxH/pagina.html http://www.agriconnection.it/
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024256268-eda51554-c8fc-40ef-a98c-e1e2270d168f   Il Corriere della sera.it - 31/1/2014 - Elena Mell A seconda dei cibi che mangiamo si modificano le specie e il metabolismo dei batteri, con implicazioni sulla salute Siamo davvero ciò che mangiamo, e pure i batteri che convivono con noi “sono” quel che mettiamo in bocca. Cambiare tipo di alimentazione modifica infatti velocemente, molto più velocemente del previsto anche la flora batterica intestinale, il cosiddetto “microbioma”: chi diventa vegetariano già dopo 24 ore ha nell’intestino batteri completamente diversi da quelli di quando era carnivoro, l’inverso succede a chi riporta in tavola la carne dopo un’alimentazione a base di vegetali. Un dato già noto per gli animali da esperimento, dimostrato ora anche nell’uomo grazie a una ricerca dell’università di Harvard pubblicata su Nature.  http://www.corriere.it/salute/nutrizione/14_gennaio_20/flora-intestinale-come-varia-cambiando-dieta-41821106-81cd-11e3-8a88-1094d7bd0d52.shtml http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature12820.html