:
12277693--330x185-kNPE-U1020867451514d7E-330x185@LaStampa.it   La Stampa - tuttoscienze, 21/10/2013 Identificato un percorso utilizzato dal cervello per cercare di proteggersi dalla tossicità del morbo di Alzheimer. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Neuroscience. Lo ha annunciato un team di ricercatori della University of Western Ontario. La scoperta potrebbe essere sfruttata per futuri trattamenti. Gli studiosi hanno dimostrato che la tossicità del peptide beta-amiloide, principale colpevole dell’insorgenza della malattia, può essere diminuita impedendo l’interazione con la proteina prionica Dai dati è emerso che quando la fosfoproteina 1 interagisce con la proteina prionica, impedendo l’interazione con il peptide beta-amiloide, protegge i neuroni. Aumentando o diminuendo i livelli della fosfoproteina 1 è possibile ridurre o incrementare la vulnerabilità dei neuroni agli attacchi del peptide. L’aumento della proteina nei topi è, infatti, risultato associato ad una mitigazione e riduzione della tossicità del beta-amiloide. http://www.lastampa.it/2013/10/21/scienza/alzheimer-scoperto-percorso-protettivo-usato-dal-cervello-Zfv0uCIcfUANRGpqkzUcXK/pagina.html   La Stampa- 18/10/2013 Il sonno aiuta a “pulire” il cervello  Rimuove i “rifiuti” e le tossine responsabili del morbo di Alzheimer e di altri disturbi neurologici. Merito di un nuovo studio della University of Rochester (Usa) pubblicato su Science, che mostra come il sistema di ripulitura del cervello sia attivo principalmente di notte, durante il riposo. http://www.lastampa.it/2013/10/18/scienza/il-sono-aiuta-a-pulire-il-cervello-cl3Zi2bJG673ck6rzlCZWP/pagina.html  

La produzione di cibo in Europa potrebbe presto raggiungere il limite

La Stampa – 20/10/2013 Molti Paesi europei potrebbero non essere più in grado di aumentare la quantità di cibo che producono. Il motivo? Molte colture di base sono vicine ai loro limiti fisiologici di crescita. Lo rivela Lester Brown, presidente […]
:
6161128e0b0571aa9835fe9015908703-U10208337461723II--640x360@LaStampa.it   La Repubblica - 17/10/2013 La scoperta, pubblicata su Science, riscrive il percorso dell'evoluzione umana. Secondo gli studi fatti dal paleoantropologo David Lordkipanidze sui resti di un ominide vissuto 1,8 milioni di anni fa, i primi rappresentanti del genere Homo appartenevano alla stessa specie. Differenti per aspetto fisico, ma stessa specie. I primi rappresentanti del genere Homo (Homo habilis e Homo erectus), stando ai dati emersi da un'analisi condotta da un gruppo di studiosi coordinato dal paleoantropologo David Lordkipanidze, del Museo Nazionale Georgiano a Tbilisi, sui resti di un ominide scoperto a Dmanisi (Georgia) e vissuto 1,8 milioni di anni fa, provengono da un'unica specie. La scoperta, che ha conquistato la copertina di Science, riscrive la storia dell'evoluzione umana http://www.repubblica.it/scienze/2013/10/17/news/l_evoluzione_cambia_storia_l_uomo_nato_da_un_unica_specie-68812146/
:
A modifica del precedente bando pubblicato in data 18/09/2013, protocollo 532/2013, si rende noto che le operazioni di voto avranno luogo mediante procedura telematica il giorno 22 Ottobre 2013 ed in seconda tornata, in caso di mancato raggiungimento del quorum, nel giorno 28 Ottobre 2013.   Scarica in pdf