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La Stampa - green economy -21/09/2013 agostina delli compagni Nata da un’idea della fondazione Readania Byg nell’estate 2012 e terminata a luglio 2013 dallo studio di architettura Vandkunsten, la casa vacanze prende spunto da un precedente programma volto alla conservazione delle case tradizionali presenti sull’isola. Il progetto dimostra che l’alga, insieme al legno, ha un ottimo potere isolante e può ridurre la Carbon footprint ossia l’emissione di CO2 a un livello molto basso. «L’idea - spiega Anne Dorthe Walther, Project Manager della fondazione Realdania Byg - è quella di reintrodurre materiali organici trascurati o ignorati ad una moderna tecnologia industrializzata in un momento in cui le soluzioni a basso carbonio sono molto più chieste». L’alga ha infatti il più basso quantitativo di carbonio in quanto può essere raccolta direttamente dal mare ed essiccata al sole o al vento. Non è infiammabile, non marcisce, non attira i parassiti, ma davvero importante è il suo valore isolante, considerato al pari della lana minerale. E assorbe lo stesso quantitativo di CO2 del legno. http://www.lastampa.it/2013/09/21/scienza/ambiente/focus/danimarca-la-casa-vacanze-costruita-con-le-alghe-kHK40us3UkfSCWn9BIeEdI/pagina.html  
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Corriere della sera - 23/09/2013 Sono state raccolte da un pallone stratosferico a 25 km di altitudine. Ma ci sono spiegazioni più semplici. E «terrestri» Che cosa ci fa un microscopico guscio di diatomea sospeso nella stratosfera a 25 km di altezza? E soprattutto: com'è arrivato fin lassù? [...] L'ultimo annuncio di una lunga serie di presunte scoperte di microorganismi extraterrestri è stato appena pubblicato su Journal of Cosmology, una rivista scientifica nota fra gli esperti per la sua tendenza ad accogliere i contributi dei sostenitori della moderna panspermìa, la teoria secondo cui la vita non è comparsa spontaneamente sulla Terra ma ci è arrivata, e continuerebbe ad arrivarci dallo spazio. Fra i maggiori sostenitori di questa teoria c'è stato il famoso astronomo Fred Hoyle, morto nel 2001, che descriveva le comete come inseminatori universali di vita elementare. Non a caso l'articolo che ora annuncia la scoperta della diatomea cosmica è firmato, fra gli altri, da Chandra Wickramasinghe, già allievo prediletto e poi collaboratore di Hoyle. [...]  http://www.corriere.it/scienze/13_settembre_23/diatomee-cosmiche-cielo-panspermia_6a9e167c-2424-11e3-952d-4ca9735c4400.shtml
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La Stampa - 19/09/2013 Studiosi italiani hanno scoperto che la grelina può aiutare contro le lesioni cerebrali da crisi epilettiche Un team di ricercatori dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, guidati dal Giuseppe Biagini, in collaborazione con l’Università di Milano-Bicocca, ha scoperto un nuovo possibile impiego farmacologico dell’ormone grelina nel prevenire le lesioni cerebrali causate da crisi epilettiche protratte. La ricerca è pubblicato sulla rivista Plos One [...] http://www.lastampa.it/2013/09/19/scienza/da-un-ormone-dello-stomaco-un-farmaco-per-proteggere-il-cervello-pFCvWBtHFOd4hjWdYrwgVK/pagina.html
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borago_officinalis La Stampa - 20/09/2013 -Alessio Sciurpa Sono stati da poco diffusi dall’ISPRA i dati relativi ai danni ambientali relativi alla vicenda Costa Concordia. Tra gli altri il danno quantificato in 3,7 milioni di euro sull'ecosistema marino [...] Se ci si sposta dal mare alla terraferma, uno dei centri di eccellenza in Italia nell’attività di conservazione della biodiversità, leader riconosciuto a livello internazionale per quanto riguarda la produzione di orchidee autoctone, è il Centro Regionale Flora Autoctona della Lombardia. La struttura, che ha anche finalità conservative per quanto riguarda i semi, persegue da anni l'obiettivo di instaurare nel territorio lombardo valide sinergie tra ricerca, floricoltura ed agricoltura, promuovendo l'utilizzo di piante native. Tra i progetti attivi, c’è la costituzione di una filiera corta che parta dalla raccolta del germoplasma a cura del CFA, e prosegua attraverso la produzione in vaso di piante, coinvolgendo i florovivaisti lombardi. I vegetali vengono venduti per il recupero e la compensazione ambientale, la rinaturalizzazione, la riqualificazione floristica. Per rendere riconoscibile e garantire il prodotto, tutta la filiera beneficia del marchio registrato “Flora Autoctona”, della certificazione di autoctonia rilasciata dal CFA (etichetta UNI EN ISO 14020) e ove necessario della certificazione internazionale CITES. L’utilizzo di specie autoctone, in contrapposizione alle alloctone arrivate sul territorio a causa dell’azione antropica diretta o indiretta, è importante sotto diversi punti di vista, spesso poco noti e trascurati. “Innanzitutto queste specie ben si adattano alle condizioni ecologiche locali, richiedendo banalmente meno fertilizzanti o acqua, resistendo all’erosione e alle fluttuazioni meteo-climatiche”, spiega Mauro Villa, direttore del centro. “Questo è associato alla loro capacità di formare comunità ecologicamente in equilibrio, in cui anche la fauna selvatica può trovare cibo, riparo e così via. Inoltre, solitamente le piante autoctone non sono nocive per la salute dell’uomo, e hanno un basso impatto su manufatti e infrastrutture. Infine, contribuiscono alla tutela della biodiversità, non solo dal punto di vista naturalistico, ma anche in relazione a tradizioni culturali e patrimonio storico-etnografico dei luoghi in cui viviamo”. http://www.lastampa.it/2013/09/20/scienza/ambiente/green-news/non-solo-fiori-il-valore-biologico-ed-ecosistemico-delle-specie-autoctone-I53MqVuwUjYApjXPP1PlXI/pagina.html