Una pianta dalle caratteristiche molto peculiari, che spinse Darwin a definirla appunto “l’ ornitorinco del regno vegetale”. Si tratta della Welwitschia mirabilis Hook.f. pianta appartenente alle Gimnosperme scoperta per la prima volta nel 1859 dal botanico Austriaco Friedrich Welwitsch. Questa pianta si riscontra nei deserti aridi e semi-aridi del Kalahari e del Namib, tra l’Angola e la Namibia.
La W. mirabilis presenta un apparato radicale a fittone molto sviluppato, che le consente di raggiungere le riserve d’acqua in profondità, ma la sua vera particolarità risiede nelle foglie. Esse sono due e dall’aspetto decisamente insolito. Lungo tutta la durata della sua vita le foglie non vengono mai cambiate e si accrescono di continuo grazie ad un meristema basale, fino a raggiungere una lunghezza anche di 5 metri ed una larghezza di circa 50 cm. Le foglie accrescendosi, 10-20 cm l’anno, si adagiano sul terreno e la porzione apicale, a causa di diversi agenti atmosferici, si sfrangia lungo le nervature parallele e si secca progressivamente, formando tante strisce. Esse presentano una lamina ben espansa dotata da entrambi i lati di numerosi stomi, questa morfologia fogliare consente la captazione dell’acqua necessaria alla sopravvivenza in questi ambienti desertici
La W. mirabilis è altamente specializzata a crescere in questi ambienti dove la maggior parte dell’approvvigionamento idrico per questa specie deriva dalla nebbia, infatti in queste zone grazie ai notevoli sbalzi di temperatura giorno/notte, favoriscono la formazioni di un’elevata percentuale di umidità notturna, che si deposita sulle foglie. Il tronco della pianta è ricoperto dalle foglie ed è molto corto ma piuttosto grande come diametro, e presenta dei veri e propri tessuti legnosi.
I sessi sono separati (specie dioica), ci sono quindi piante femmine e piante maschio. I fiori sono minuscoli e spuntano fuori da scaglie di piccole “pigne” e sono degli abbozzi di veri fiori in quanto presentano un rudimentale perianzio che protegge i diversi organi riproduttivi. Una volta avvenuta l’impollinazione i coni femminili (simili a pigne) si gonfiano rilasciando i semi alati che vengono dispersi nell’ambiente circostante.
Un’altra peculiarità di questa specie è la straordinaria longevità, in quanto grazie alle datazioni con il carbonio 14 si è dimostrato che alcuni esemplari hanno più di 2000 anni di età, rendendo queste piante dei veri e propri fossili viventi. Attualmente questa specie è presente nella Lista Rossa inserita nella categoria Near Threatened (quasi minacciata), in quanto è presente in un areale geografico ampio e con popolazioni abbondati. L’allarme però è suonato da qualche anno, da quando un fungo patogeno infetta i coni femminili e i semi, riducendo drasticamente la vitalità dei semi stessi. L’espansione di questa infezione è tenuta sotto controllo e la dimensione delle popolazioni di W. mirabilis sono costantemente monitorate.
Anche questo mese vi abbiamo portato a conoscenza di un altro stravagante organismo del regno vegetale, non ci resta che darvi l’appuntamento per il prossimo mese.
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