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L’Orto sinergico di via Enrico Giglioli

Le attività di orticoltura agiscono positivamente sul comportamento di coloro che le praticano, riducendo lo stress, la fatica mentale, la depressione e l’ansia.
Queste stesse attività, focalizzandosi sugli aspetti sociali, cognitivi, psicologici e fisici, si sono dimostrate un utile strumento nell’ambito delle terapie riabilitative del disagio psichico e della disabilità in generale (Horticultural Therapy).
E. James Hilman (psicoanalista e filosofo statunitense) definisce ‘il giardino una metafora della nostra psiche, con questo delicato e sapiente intreccio di selvatico e di controllato, di spontaneo e di modellato, perché la sua ricchezza e complessità rispecchia la nostra natura interiore.’

E’ con queste premesse che l’Orto Botanico dell’Università degli studi di Roma ‘Tor Vergata’, su richiesta dell’Asl Centro diurno Riabilitativo ‘La Fabbrica dei Sogni’ e la Cooperativa ‘Antigone’, ha proposto nel 2014 un Laboratorio di Botanica per realizzare in un’area di circa 1000 m2 il Progetto ‘Orto Sinergico’ che dal 2015 ha cominciato a dare i primi frutti.
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Il progetto

L’area è stata suddivisa in due parti. Una è dedicata alla coltivazione a orto, con l’attuale realizzazione di 14 bancali, lunghi circa 5 metri ognuno, di cui 8 disposti a spirale . Questi sono delimitati su tre lati da una siepe campestre, da un frutteto e da una siepe sempreverde mediterranea ancora da realizzare. E’stato invece avviato un piccolo semenzaio dove riprodurre le piante da orto direttamente da seme e sistemate le prime Bug hotel ovvero rifugi per gli insetti utili all’agricoltura.
L’altra parte è invece dedicata al relax e all’accoglienza. Al centro di quest’area è stato piantumato un albero di Gelso e sono state disposte delle panchine in materiale riciclato realizzate dagli utenti del Centro stesso. In quest’area è previsto sistemare delle piccole aiuole con piante fiorite, piante officinali e aromatiche.
Il progetto è stato presentato alla Campagna di Ascolto 2015 ‘Acea per Roma’ con il patrocinio del Campidoglio ed è risultato tra i 4 vincitori per il VI Municipio.

 

 

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L’ agricoltura sinergica

L’agricoltura sinergica è un metodo di coltivazione elaborato dall’agricoltrice spagnola Emilia Hazelip che ha adattato ai nostri climi ed alla nostra cultura, i principi che Fukuoka individua per l’agricoltura naturale.
In pratica si ricreano le condizioni naturali che favoriscono lo sviluppo e la salute delle piante, lasciando che sia la terra a fare il resto del lavoro, lasciandola il più possibile indisturbata ad operare secondo le leggi di natura.
Le piante stesse infatti determinano un terreno fertile attraverso i propri essudati radicali, i residui organici e la loro attività chimica, insieme ai microorganismi, batteri, funghi e lombrichi. Ma non solo…
In un Orto sinergico si pone forte l’attenzione al valore della biodiversità, da una parte abbinando piante di specie diverse che possano realizzare un mutuo vantaggio (consociazione) e sfruttare al meglio lo spazio fisico in profondità (con sistemi di radici complementari), dall’altro inserendo nella progettazione strutture e condizioni ambientali favorevoli per l’insediamento di insetti e uccelli utili all’agricoltura (siepi, nidi artificiali, cumuli di pietra e legno, ecc.).
Allo stesso modo le «erbacce», o per meglio dire le «erbe spontanee», sono valorizzate per l’importante ruolo ecologico che svolgono. Fondamentale è la copertura e protezione del suolo che viene realizzata generalmente con la paglia (pacciamatura) e l’apporto di acqua grazie alla sistemazione di un impianto d’irrigazione a goccia.
Il risultato di tutte queste interazioni è ciò che si intende per Sinergia.