Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
Xle scienze.it, 3/11/2016
Quale fu la molecola primordiale complessa che diede origine alle prime forme di vita? Un’ipotesi condivisa da molti studiosi è che si trattasse dell’acido ribonucleico, o RNA. Un nuovo articolo pubblicato sulla rivista “ACS Central Science” da Jack Szostak e colleghi del Massachusetts General Hospital Boston aggiunge importanti informazioni sulla capacità dell’RNA di autoreplicarsi. [...] Szostak e colleghi hanno cercato di scoprirlo studiandol’interazione tra brevi catene di RNA e analoghi di nucleotidi liberi, con una classica tecnica di cristallografia – la stessa utilizzata nel 1953 da Watson e Crick per scoprire la struttura a doppia elica del DNA – che permette di ricostruire le strutture microscopiche di molecole o reticoli cristallini, studiando la diffrazione che producono su una radiazione X che incide su di esse. … http://pubs.acs.org/doi/full/10.1021/acscentsci.6b00278
http://www.lescienze.it/news/2016/11/03/news/rna_autoreplicazione_origine_vita-3296181/
(Rappresentazione grafica dei risultati dello studio: una breve sequenza di RNA è in grado di legarsi ad analoghi nucleotidici in tre diversi modi [Credit: American Chemical Society])
Nov
le scienze, 31/10/2016
Neuroni embrionali trapiantati in cervelli di topi adulti possono aiutare a ricostruire circuiti cerebrali danneggiati e a recuperare la funzionalità neuronale. È questo il risultato illustrato in un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” da Mark Hübener del Max-Planck-Institut per la Neurobiologia a Martinsried, in Germania, e colleghi di diversi istituti di ricerca tedeschi. [...] Magdalena Götz, Mark Hübener e colleghi hanno utilizzato sofisticate tecniche di imaging cerebrale per seguire in alcuni topi adulti lo sviluppo di neuroni embrionali trapiantati in una porzione danneggiata della corteccia visiva – la regione cerebrale che elabora le informazioni che provengono dagli occhi.
Le cellule trapiantate hanno subito iniziato a sviluppare proiezioni e nell’arco di quattro settimane sono risultate molto simili alle cellule neuronali adulte del resto della corteccia visiva. Dopo 2-3 mesi, i neuroni trapiantati erano pienamente integrati, con proprietà anatomiche e funzionali indistinguibili dalle quelle delle cellule corticali mancanti. Un aspetto particolarmente importante è che le cellule trapiantate hanno stabilito connessioni con le cellule ospiti, ed erano in grado di ricevere segnali elettrici da altre parti del cervello, rispondendo agli stimoli visivi.
http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature20113.html
http://www.lescienze.it/news/2016/10/31/news/riparazione_cervello_neuroni_embrionali_trapiantati-3291939/
le scienze.it, 31/10/2016
Le molecole usate dalle piante per rilevare la luce durante il giorno, al calare delle tenebre cambiano funzione per diventare termometri cellulari che misurano la temperatura notturna. A scoprire questo meccanismo sono stati due gruppi di ricerca indipendenti, uno che fa capo all’Università di Cambridge, in Gran Bretagna, e l’altro all’Università di Buenos Aires, che ne riferiscono su “Science”. [...] La scoperta di queste molecole dalla doppia funzione di sensori della luce e della temperatura può avere interessanti ricadute in campo agricolo. “Si stima che i rendimenti agricoli dovranno raddoppiare entro il 2050, ma il cambiamento climatico è una grave minaccia al raggiungimento di questi obiettivi. Colture chiave come il grano e il riso sono sensibili alle alte temperature. Lo stress termico riduce i raccolti di circa il 10 per cento per ogni grado di aumento della temperatura “, spiega Philip Wigge del Sainsbury Laboratory di Cambridge e coautore del primo articolo. ”La scoperta delle molecole che consentono alle piante di rilevare la temperatura può accelerare la creazione di colture resistenti agli stress termici e al cambiamento climatico.”
http://science.sciencemag.org/content/early/2016/10/26/science.aaf5656.abstract
http://www.lescienze.it/news/2016/10/31/news/piante_sensori_temperatura_luce_fitocromi-3290814/
la stampa.it – 27/10/2016, tuttoscienze, d. banfi
Svelato il meccanismo con cui le cellule staminali, se trapiantate dopo un ictus, sono in grado di riparare il danno e accelerare la guarigione. A scoprirlo sono stati i ricercatori dell’Unità di Neuroimmunologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele del Gruppo ospedaliero San Donato. Il segreto è nella produzione del fattore di crescita VEGF. I risultati sono stati pubblicati su Journal of Neuroscience. [...]
La nuova ricerca -condotta per ora su modelli animali- dimostra come nell’ictus cerebrale le cellule staminali neurali raggiungano il sito della lesione e, senza differenziarsi in neuroni, inizino a produrre la proteina VEGF. Gli autori hanno scoperto che questa proteina svolge un compito finora sconosciuto: regolare l’attività degli astrociti -cellule che supportano i neuroni- e aiutarli ad eliminare il glutammato, un neurotrasmettitore che, in eccesso, risulta tossico. L’effetto complessivo consiste nella riduzione della morte neuronale, nell’aumento della plasticità cerebrale e nella diminuzione della disabilità. …
http://www.lastampa.it/2016/10/27/scienza/benessere/ictus-recuperare-dal-danno-grazie-alle-staminali-bwCjouw5DDPPwwxaeYGKoN/pagina.html
http://jneurosci.org/content/36/41/10529
Università di Tor Vergata