Il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” orienta la sua missione formativa e di ricerca su tematiche all’avanguardia degli studi sulla vita in tutti i suoi livelli di organizzazione e varietà. Le diverse aree di ricerca concorrono a sviluppare una piattaforma multidisciplinare su temi quali: i meccanismi molecolari delle malattie neurodegenerative, la regolazione dei processi di cancerogenesi; la caratterizzazione di molecole di origine vegetale ed animale; la valutazione delle comunità ecologiche e il monitoraggio ambientale.
Regolamento Dipartimento di Biologia DR 3756 del 06.12.2012
Xle scienze.it, 5/2/2016
Deforestazioni e riforestazioni contribuiscono al riscaldamento climatico anche se la copertura forestale è aumentata, perché le conifere hanno in gran parte sostituito le latifoglie, alterando gli scambi, l’emissione di vapore acqueo e l’albero. Inoltre, la deforestazione praticata in molte aree negli ultimi decenni, ha amplificato l’escursione termica diurna, incrementando la temperatura media e quella massima [...] due nuovi studi apparsi su “Science” che sottolineano come le attività umane possano avere conseguenze sul clima più gravi di quanto ritenuto finora, e dimostrano che occorre molta più attenzione e consapevolezza nelle pratiche di riforestazione. [...] Kim Naudts del CNRS Université Paris-Saclay e colleghi di una collaborazione internazionale, autori del primo articolo, hanno ricostruito 250 anni di gestione della foreste, calcolando i cambiamenti di evapotraspirazione, ( http://science.sciencemag.org/content/351/6273/597 )[...]
Nel secondo studio, Ramdane Alkama e Alessandro Cescatti del Joint Research Centre, Institute for Environment and Sustainability di Ispra, in provincia di Varese, descrivono come i cambiamenti nella copertura globale forestale stiano influenzando i flussi di energia e di acqua tra il terreno e l’atmosfera nelle diverse regioni.( http://science.sciencemag.org/content/351/6273/600 )
http://www.lescienze.it/news/2016/02/05/news/paradosso_riforestazione_aggrava_cambiamento_climatico-2959907/
Feb
Ansa.it, 4/2/2016 – scienza e tecnica
Per un anno e mezzo hanno vissuto in una sorta di gabbia hi-tech all’esterno della Stazione Spaziale, esposti ad un ambiente assolutamente ostile: sono batteri, licheni e funghi che sulla Terra vivono in condizioni estreme, come quelle che si trovano in Antartide o nei deserti. La loro resistenza adesso è stata messa alla prova nello spazio, con l’esperimento ‘Expose-R2, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa).
La struttura nella quale si trovano gli organismi è stata recuperata nella passeggiata spaziale condotta dai cosmonauti Yuri Malenchenko e Sergej Volkov. Contiene gli esperimenti chiamati Boss (Biofilm Organisms Surfing Space) e Biomex (BIOlogy and Mars Experiment), coordinati dall’Agenzia Spaziale tedesca Dlr. L’Italia vi partecipa, grazie a un finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), con il gruppo dell’ università di Roma Tor Vergata coordinato da Daniela Billi, e il gruppo dell’Università della Tuscia guidato da Silvano Onofri…. http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/spazioastro/2016/02/04/recuperati-i-batteri-alieni-test-sulla-stazione-spaziale_161b1993-1639-4fd4-a5c3-93978c2d40ad.html
la stampa.it – 26/1/2015 tuttoscienze
La ricerca sostenuta da Telethon può essere importante per la comprensione di malattie neurodegenerative dell’invecchiamento, come l’Alzheimer
Identificato il primo gene che controlla la forma dell’ippocampo, struttura del nostro cervello responsabile della memoria. La ricerca, pubblicata sulla rivista Cerebral Cortex, è stata sostenuta dalla Fondazione Telethon e apre importanti scenari per la comprensione dei disturbi cognitivi. Un gruppo di ricerca coordinato da Elvira De Leonibus presso l’Istituto Telethon di Pozzuoli ha scoperto che l’assenza di questo gene, chiamato Coup-Tfi, produce un difetto nel volume e nella forma dell’ippocampo, determinando in questo modo difficoltà nella capacità di formare delle memorie stabili e durature. …
http://www.lastampa.it/2016/01/26/scienza/individuato-un-nuovo-gene-della-memoria-ywFRpHADC0AiH65sVCgIHK/pagina.html
http://cercor.oxfordjournals.org/content/early/2016/01/19/cercor.bhv336.abstract?sid=61aff5c2-f5b4-477b-a018-332170082733
Jan
Abstract
NMR spectroscopy is nowadays well-recognized as a powerful tool for the hit identification and hit-to-lead optimization phase of the drug discovery process. Both binding and functional screening can be used for identifying enzyme and/or protein–protein, protein–DNA, and protein–RNA inhibitors and for the accurate determination of their potency (KD or IC50). The capacity of finding ligands with low affinity, has proved NMR, and particularly 19F-NMR, to be a leader technique for Fragmented Based Drug Discovery (FBDD). 1H/19F NMR binding and functional screening for the identification and validation of inhibitors of different pharmaceutical targets will be presented and discussed
Università di Tor Vergata